Fondi ai Comuni, braccio di ferro con Tremonti

Slitta lo stop a Cava Vitiello e Valle della Masseria. Inceneritori di Napoli Est e Salerno, si punta ai commissari
6 novembre 2010 - Luigi Roano
Fonte: Il Mattino

Il documento Il governo non decide - molte le frizioni e i veti incrociati soprattutto sulla parte finanziaria - e rinvia alla prossima settimana il varo delle misure richieste da Regione e Provincia per uscire dalla nuova emergenza rifiuti: «È stato avviato l’esame di un provvedimento urgente - si legge nella nota di Palazzo Chigi - relativo alla riorganizzazione del sistema di smaltimento dei rifiuti solidi urbani in Campania, che disporrà la soppressione di alcuni siti già previsti dalla normativa vigente e la realizzazione di strutture destinate al conferimento di rifiuti, nonché procedure acceleratorie per la realizzazione dei termovalorizzatori di Salerno e di Napoli». Slitta dunque il provvedimento più atteso dalle popolazioni di Terzigno, Valle della Masseria e Andretta quello della cancellazione delle tre discariche previste in quei territori. Il premier Silvio Berlusconi sparge ottimismo lanciando la palla nel campo avversario. «Le opposizioni hanno trovato occasione di dire che quel piano non era un piano efficace - dice il premier in merito al famoso piano dei tre giorni che doveva liberare Napoli dai rifiuti - quel piano funziona e funzionerà se tutte le istituzioni locali faranno il loro dovere e procederanno all’apertura dei nuovi impianti di interramento e alla costruzione dei termovalorizzatori». La situazione è complicata e il rinvio non agevolerà schiarite a breve termine. La gran parte delle richieste di Regione e Provincia si sono arenate sulla questione finanziaria. Servono soldi e aperture di credito per risolvere l’emergenza ma Giulio Tremonti da quest’orecchio non ci sente proprio. Nello specifico quali sono le richieste di Provincia e Regione? Nove paginette, tre articoli, una decina di commi. Detto del no - per ora - alla cancellazione delle tre discariche - la discussione è molto animata sulla questione fondi, deroghe al patto di stabilità per gli enti locali e commissari ad acta per la costruzione dei nuovi impianti. Partiamo da quella che è forse l’unica cosa dove c’è accordo all’interno dell’esecutivo e fra quest’ultimo e gli enti territoriali. Si tratta dell’articolo 2 ovvero la richiesta di rinviare di un anno la provincializzazione del ciclo integrato dei rifiuti: «Al fine di assicurare l’utile ed ininterrotta prosecuzione delle attività del ciclo dei rifiuti le Province della Regione fino al 31 dicembre del 2011, possono disporre la continuazione da parte delle amministrazioni comunali dell’attività gestoria». Dove le resistenze sono fortissime è sulle questioni economiche. Ovvero l’articolo 2 e l’articolo 3. Con il primo si chiede di dare la possibilità agli enti locali di contrarre mutui per sanare «i debiti contratti per lo smaltimento dei rifiuti e rimborsabili con un piano finanziario di rientro pluriennale di durata non superiore a venti anni». Sospeso il giudizio sulla richiesta di «anticipazione di 100 milioni di fondi Fas al fine di consentire alla Regione Campania le indispensabili iniziative volte al coordinamento della complessiva azione gestoria del ciclo dei rifiuti anche adottando le misure di esercizio del potere sostitutivo e per l’incremento della raccolta differenziata attraverso iniziative di carattere strutturale». Capitolo commissari. Si sta discutendo su cosa devono essere le «procedure acceleratorie» per la costruzione dei termovalorizzatori di Napoli est e Salerno. Nominare dei commissari ad acta o dare superpoteri ai presidenti delle Province interessate? La questione è anche di equilibri politici da mantenere sul territorio. In questo contesto si colloca la richiesta di togliere ad Asìa la gestione degli Stir di Giugliano e Tufino e lo scorporo del bacino Napoli-Caserta. A ciascuna provincia andrà un pezzo e ai lavoratori in esubero, al momento sono almeno 424 è stato tracciato un percorso: «Il personale non collocato nell’ambito della dotazione organica dei Consorzi è reimpiegato nei contesti territoriali provinciali di appartenenza. Nelle more della conclusione delle predette procedure di mobilità, al personale interessato è corrisposto esclusivamente il trattamento economico corrispondente alla retribuzione base».

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