L’impianto su un terreno regalato con l’obiettivo dell’autosufficienza

Piano della Toto costruzioni
120mila moduli da posare per produrre 24 megawatt
5 novembre 2010 - pe.car.
Fonte: Il Mattino Salerno

L’impianto che il Comune di Salerno intende realizzare produrrà energia pari ad una centrale di 24 megawatt, necessari per il Comune di Salerno a pareggiare i costi della pubblica illuminazione. L’amministrazione comunale del capoluogo ha approvato il progetto preliminare a novembre del 2009 affidando la gara per la realizzazione, e la gestione per i primi 18 anni alla Toto Costruzioni spa. L’impianto, una volta a pieno regime, prevede l’installazione di 120mila moduli per una potenza complessiva di circa 24 megawatt suddivisa in tre lotti da otto megawatt, distribuiti su un area di circa 38 ettari delle 180 disponibili. L’impianto potrà garantire, per almeno 25 anni, una produzione di energia elettrica, da fonte rinnovabile quale quella solare, pari a circa 28milioni di kilowattora annui. Ma è prevista anche la realizzazione di un polo didattico sulle energie rinnovabili a servizio delel scuole e dei cittadini. Il terreno in località Monti di Eboli, ricordiamo, è di proprietà del Comune di Salerno in quanto frutto di una donazione avvenuta nell’ambito della spartizione dei beni dell’ex orfanotrofio Umberto I. Il progetto ha già ottenuto l’approvazione della soluzione di connessione Stmg sia da Enel Distribuzione che da Terna. Grazie alla tecnologia fotovoltaica, che non utilizza combustibili tradizionali sarà possibile risparmiare ogni anno circa 6.100 TEP (tonnellate equivalenti di petrolio) e potranno evitarsi per ogni anno emissioni di circa 14milioni di chili di anidride carbonica, di 26mila di anidride solforosa, di 15mila di ossidi e di 800 chili di polveri. La tipologia di installazione individuata - si legge in una nota del Comune di Salerno, non prevede la modifica dell’andamento del terreno che accoglie l’impianto, in tal modo potrà garantirsi il ripristino dello stato dei luoghi, al termine di vita dell’impianto, senza che esso abbia subito alcun tipo di impatto ambientale. Così, nel caso in cui l’impianto verrà smantellato, la quasi totalità del materiale installato potrà essere recuperato e riciclato trattandosi essenzialmente di vetro, alluminio, rame e silicio. Il costo dell’impianto è di 120 milioni di euro e trova la sua copertura economica attraverso il sistema di finanziamento previsto dal decreto ministeriale del 19 febbraio 2007. L’energia che si ricaverà dal quel parco, sarà convogliata con un elettrodotto sotterraneo che dovrà raggiungere la prima centrale utile dell’Enel, che a sua volta dovrà trasformare il flusso da alta a media e poi a bassa potenza per l’effettivo utilizzo nella rete Enel. Quindi l’elettrodotto ad una profondità di circa un metro e cinquanta, dovrà attraversare un percorso particolare per congiungersi ad un altro impianto di trasmissione sempre nel Comune di Eboli. Le polemiche sollevate questa estate riguardavano proprio la decisione di impiantare il campo fotovoltaico nel proprio Comune senza ottenere alcun tipo di beneficio se non 250mila euro di proventi Ici per l’utilizzo delle superfici. E di nessun ristoro, non previsto dalla legge non essendo un impianto inquinante. Cosa, questa, che ha sollevato non poche polemiche soprattutto nell’ambito della politica di Eboli da parte di un po’ tutte le parti politiche.

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