I piani del governo: commissari ad acta per i nuovi impianti

Oggi l'emergenza Napoli al Consiglio dei Ministri
Cancellate Cava Vitiello, Andretta e Valle della Masseria
5 novembre 2010 - Luigi Roano
Fonte: Il Mattino

Le richieste di Provincia e Regione Il governo oggi tornerà ad occuparsi dell’emergenza rifiuti a Napoli. All’attenzione del Consiglio dei ministri previsto per le 11 le richieste di Provincia e Regione alla luce della visita del premier Silvio Berlusconi della settimana scorsa ma soprattutto dell’addio di Guido Bertolaso. Prima ancora di mettere mano alla ricerca di cave e discariche servono strumenti e risposte politiche per arginare il mare di rifiuti che continua a devastare Napoli e la sua provincia. Il documento dei due enti si articola in nove punti, le resistenze maggiori Provincia e Regione se le aspettano dal ministro Giulio Tremonti sulle questioni economiche. Ma sono pronte a dare battaglia: «Onestamente abbiamo presentato un documento serio - spiega l’assessore regionale all’Ambiente Giovanni Romano - e chiesto per esempio l’anticipazione dei nostri soldi sui fondi Fas per 100 milioni di euro. Abbiamo utilizzato tutto il garbo istituzionale del caso ma certo nessuno può pensare che si esca dall’emergenza senza strumenti. Quindi sono soldi nostri che saranno operativi nella migliore delle ipotesi fra due mesi. Quindi si salverebbe anche l’aspetto formale dell’esercizio economico 2010 dove non ci sono stati erogati». Al di là dell’erogazione dei fondi ci sono altre richieste di sostanza. Come quella della proroga di un anno dell’affidamento alle Provincie del ciclo integrato dei rifiuti, la cosiddetta «provincializzazione». L’ente di piazza Matteotti non è ancora pronto, del resto l’eredità di quindici anni di commissariamento pesa nell’organizzare il territorio: «Ci dovrebbe essere concessa - spiega ancora Romano - la forma amministrativa per utilizzare la proroga sarà quella che le singole Province avranno facoltà di chiedere ai Comuni di riferimento di continuare ancora per un anno nella gestione». Contro questa proroga si è sempre schierato Bertolaso. Il documento ha fra i punti più forti quello della nomina di un commissario - di concerto tra ministero dell’Ambiente e Regione - per la costruzione dei futuri impianti. Vale a dire che ci sarà un commissario per ciascun termovalorizzatore costruendo: quello di Napoli Est e Salerno ma anche per gli altri impianti. Nelle intenzioni dell’esecutivo questo dovrebbe garantire la tempistica e un minore spreco di fondi. Il commissario ma non solo dai due enti arriva quasi una implorazione per la sburocratizzazione degli appalti: «Un binario preferenziale per le autorizzazioni alla costruzione degli impianti di compostaggio o collegati al ciclo dei rifiuti». Un altro importante passaggio del testo è la «Cancellazione dalla legge 26 delle discariche di Cava Vitiello, valle della Masseria e Andretta». Sostanzialmente la ratifica del vertice in Prefettura. Una vicenda che premia chi ha protestato però mette nei guai gli amministratori che si trovano ora nella condizione di dovere chiedere ad altre popolazioni e ad altri territori discariche e impianti che altri hanno rifiutato con la forza. Sul tema delle richieste di tipo finanziario c’è quella di deroga dal patto di stabilità per quei Comuni che «hanno contratto spese per l’emergenza rifiuti» e l’autorizzazione «alla Cassa depositi e prestiti di erogare prestiti ai Comuni che devono saldare i debiti accumulati nel periodo del commissariamento verso il commissario o altri». Cosa significa? Che molte Province e Comuni hanno soldi ma non li possono spendere. Pena l’uscita dal patto di stabilità e quindi il commissariamento. Riguardo ai prestiti da concedere giova ricordare che per lo smaltimento ballano oltre 500 milioni di euro anticipati dalle varie strutture commissariali ma ami rientrati alla base. C’è la richiesta dei soldi ma anche quella di norme più stringenti verso chi è fuori dalla legge. Oggi il Consiglio dei ministri potrebbe effettivamente mettere mano a «Norme rafforzative per sciogliere o commissariare i Comuni inadampienti sul fronte della differenziata». Una partita cominciata da anni ma mai veramente entrata nel vivo. Quando coi ha provato Bertolaso sono subentrati veti incrociati e polemiche furiosissime. Un pacchetto che si chiude con la richiesta di «disarticolare il Consorzio di bacino Napoli-Caserta» per capire davvero chi deve gestirli e quanti sono gli esuberi nella realtà. La cifra di 424 operatori da mettere in mora non è ancora certa però siamo li. Che fine faranno? E con lo spacchettamento si farà chiarezza anche su chi deve gestire gli attuali Stir e quelli da costruire.

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