Napoli scoppia un'altra rivolta a Mezzocannone

Barricate con la spazzatura, trafico in tilt
E i comitati manifestano alla Provincia
5 novembre 2010
Fonte: Il Mattino

Le proteste continuano ad aumentare proprio come i rifiuti per le strade. È di ieri l’ultima azione di forza messa in atto da un gruppo di cittadini esasperati per la mancata raccolta. Dopo una settimana di inutile attesa, in via Sedile di Porto, sono stati rovesciati alcuni cassonetti stracolmi di rifiuti maleodoranti lungo carreggiata, rendendo così impossibile la viabilità. La gente, che da giorno protestava contro la mancata raccolta, ieri, verso le 11, esasperata dai cumuli di immondizia che ingombravano i marciapiedi della strada che collega via Mezzocannone con via Sanfelice, è scesa in strada e ha sparso rifiuti lungo tutta la via, posizionando i cassonetti in maniera da rendere la strada impraticabile e inaccessibile alle automobili. E anche se la spazzatura nelle strade comincia lentamente a diminuire sembra ormai sempre più difficile, se non impossibile, convincere ad una tranquilla attesa i napoletani, alle prese con montagne di immondizia agli angoli delle strade e con vie mai così sporche. I momenti più difficili si sono registrati la scorsa settimana quando i roghi in strada soprattutto di sera quasi non si contavano più. Decine di cumuli furono dati alle fiamme, al centro come in periferia, impegnando tutte le squadre dei vigili del fuoco e anche varie pattuglie dei carabinieri. La situazione più delicata si registrò al corso Amedeo di Savoia, a due passi dal Museo nazionale. L’incendio, secondo gli inquirenti, fu appiccato dai disoccupati organizzati, in azione anche tra via Foria, via Miracoli, corso Umberto e via San Domenico, al Vomero. Stesse scene dalla Sanità alla Ferrovia. Anche al corso Garibaldi, tra il terminal della Circumvesuviana e Porta Nolana, abitanti e commercianti esasperati rovesciarono sulla carreggiata i cassonetti, impedendo di fatto il transito delle auto e costringendo i vigili urbani a chiudere l’accesso alla zona per un paio d’ore. A fine ottobre anche in via Sant’Anna dei Lombardi alcuni residente scesero in strada e rovesciarono al centro della carreggiata giganteschi cumuli. Stesso risultato: traffico paralizzato per ore, proprio come è avvenuto ieri nella zona tra Sedile di Porto, Mezzocannone e via Sanfelice. Nessuna zona, dunque, è stata risparmiata. Blocchi stradali ed incendi di cassonetti si sono moltiplicati in un’ondata di protesta incontenibile ed irrazionale. I cassonetti bruciati e i sacchetti sparpagliati sono diventati negli ultimi giorni un grido d’allarme per costringere chi di dovere ad intervenire con rapidità per risolvere il problema. La tensione, comunque, resta nonostante tutto ancora oggi altissima e non solo tra i cittadini di molti quartieri in città. Ieri a Napoli sono arrivati circa un centinaio di dimostranti anti-discarica del presidio permanente di Taverna del Re, a Giugliano, e hanno manifestato davanti alla sede della Provincia, in piazza Matteotti. Alla protesta ha preso parte anche una delegazione dei comitati contrari alle discariche di Terzigno e di disoccupati. Con striscioni e slogan contro lo sversamento nel sito Giuglianese e in favore di una raccolta differenziata, i manifestanti hanno evidenziato la necessità di un piano «rifiuti zero», senza inceneritori ma con una raccolta differenziata e impianti di compostaggio «per trasformare i rifiuti in risorsa e creare posti di lavoro». «No agli affari sulla monnezza» c’era scritto su uno striscione esposto all’ingresso della Provincia. «L’unica logica che tiene in piedi il sito di Taverna del Re è quella del profitto - ha gridato Pina Elmo, una delle manifestanti - le ecoballe sono un affare cospicuo ma che danneggia il nostro territorio». Evidenziata anche l’assenza del registro dei tumori. I manifestanti non hanno risparmiato critiche alle istituzioni e, in particolare, al presidente della Provincia, Luigi Cesaro, a loro dire responsabile «di non avere trovato soluzioni all’emergenza».

Powered by PhPeace 2.7.16