Una discarica nel paese di Bassolino Cesaro: puntiamo su Afragola e Nola
Dalla Provincia risposta a Bertolaso: "Taverna del re scelta condivisa"
Roma, Napoli, Giugliano: Luigi Cesaro, il presidente della Provincia, in questi giorni rimbalza come una biglia in questo triangolo istituzionale per trovare la quadra della monnezza. Ora la patata bollente è tutta sua. Sta lavorando a un piano. Nuove discariche. Una, è quasi deciso, aprirà ad Afragola. Sarà un caso, ma è il paese di Antonio Bassolino.
Presidente, Bertolaso e Berlusconi l’hanno lasciato solo? «Non mi sento affatto solo. Nessuno ci ha abbandonato. Venerdì concorderemo con il governo un piano che prevede la proroga della delega alle Province al 2012».
Scappottate per un altro anno... «È previsto anche lo sforamento del patto di stabilità, così potremo utilizzare 100 milioni di euro per gli impianti di compostaggio». Dove li farete? «Ad Afragola, a Pomigliano e in altri luoghi da stabilire». Aprirete anche nuove discariche? «Lo faremo, certo. Ma concordandole preventivamente con la popolazione locale». Sarà un po’ dura. Avete anche deciso dove? «Non ancora».
Si parla di Afragola e Marigliano? «Marigliano la escludo. Afragola è quasi sicura. Ma stiamo cercando anche altri siti nel Nolano».
Quindi Giugliano dovrebbe stare tranquilla? «Non ci saranno altre discariche a Giugliano e nel Giuglianese. È un territorio che ha già dato».
Bertolaso ha detto che riaprire Taverna del Re è stato un errore? «Mi stupisco, perché la riapertura è stata concordata con la Protezione civile. Io neanche sapevo che c’era una piazzola che poteva essere usata come sito di trasferenza».
Intanto a Giugliano le hanno dedicato dei manifesti funebri... «Mi dispiace, perché sono legato a queste terre. Vivo a Sant’Antimo. Ma con Taverna del Re abbiamo preso un impegno: ospiterà al massimo 10mila tonnellate di rifiuti. Quando questa cifra sarà raggiunta chiuderemo il sito. Se riusciremo a scaricare, potremmo finire tra tre o quattro giorni». E dopo? «Dopo trenta giorni, al massimo 45, tornerà tutto nello Stir di Giugliano».
Un balletto di camion che si poteva evitare... «Dopo la tragica morte dell’operaio non potevamo portare altri rifiuti nello Stir. Aprire Taverna del Re come sito di trasferenza temporaneo era l’unico modo per ripulire Napoli».
Che continua a essere piena di cumuli di monnezza. «Per quello che ho visto io, si sta lavorando. La città è più pulita. Giugliano avrà comunque delle compensazioni. Costruiremo un termovalorizzatore per smaltire i sei milioni di ecoballe di Taverna de Re. E ci sarà un abbattimento della Tarsu».
Ma la scelta di non aprire Cava Vitiello dopo le proteste della gente di Terzigno e Boscoreale sta creando un effetto domino. Tutti stanno scegliendo la via della protesta per impedire l’apertura o la riapertura di discariche e siti. Con Giugliano avete raddoppiato i fronti. Come ne uscite? «Nessuna nuova discarica sarà aperta senza il consenso dei cittadini».
Mi sembra dura, presidente. A Taverna del Re continuano gli scontri. Non si può ridurre tutto a una questione di ordine pubblico. Nessuna discarica, a partire da Cava Sari, è mai stato fatta a regola d’arte. «Sì, a Cava Sari ci sono stati problemi. A cominciare dalla quantità molto superiore di rifiuti che è stata sversata. Ma a Giugliano non sarà così. Rispetteremo gli impegni».