Il Tar dà ragione alla Ecosystem, interdittiva non fondata
Per la terza volta consecutiva, il Tar Campania ha accolto un ulteriore ricorso della Ecosystem 2000 - una società del Consorzio Cesap di Casagiove specializzata nella raccolta rifiuti – il cui appalto di servizio di nettezza urbana a Marcianise era stato bloccato da un’interdittiva antimafia della Prefettura di Caserta. La stessa interdittiva, applicata dalla Prefettura sempre a carico della Ecosystem per gli appalti a Vairano Patenora e Cervino, era stata oggetto di ricorsi entrambi accolti dal Tar con l'assistenza dell'avvocato Cino Benelli. Al centro dei tre provvedimenti prefettizi, una informativa dei carabinieri che faceva riferimento a un’ulteriore e precedente informativa antimafia riguardante il Cesap, peraltro annullata dal Consiglio di Stato e riguardante fatti del '93 (il tribunale in un processo contro alcuni amministratori, solo per il reato di abuso d’ufficio), nonostante il consorzio avesse ottenuto fino a gennaio del 2008 il nulla osta dell’antimafia. A ostacolare l’attività del consorzio di imprese che ha sedi in diverse province italiane e due all’estero, anche la «colpa» del presidente Angelo Grillo, di aver preso come dipendente un nipote orfano di genitori che in passato aveva avuto piccoli problemi con la giustizia. «Sono ormai tre anni che lo Stato – affermano i legali – ha deciso a proprio insindacabile giudizio, che Angelo Grillo non deve più fare l’imprenditore. Una decisione che non nasce da inequivocabili fatti che possano dimostrare i tentativi di infiltrazione mafiosa, ma semplicemente da giudizi sommari e semplicistici che mirano a strumentalizzare la legge sull’antimafia e ad utilizzarla come mero bastone con cui colpire chi non va a genio. La nuova “colpa”, questa volta, è quella di aver tolto dalla strada un giovane, il nipote»