Cirielli promette: Termovalorizzatore in due anni
Cirielli fa suoi gli studi preliminari del Comune (da quelli geologici a quelli archeologici), li recepisce nel procedimento per l’avvio delle procedure di gara e si lancia nell’avventura del termovalorizzatore. Una specie di beffa: il lavoro di de Luca velocizza il progetto di Cirielli. Da oggi è aperto il bando di gara per la presentazione (entro 80 giorni) delle offerte delle imprese che intendono partecipare alla realizzazione dell’impianto. Seguirà la nomina della commissione; quindi due mesi per l’aggiudicazione, poi i tempi tecnici per i ricorsi, infine la fase di redazione del progetto definitivo. Si arriverà al 24 giugno per l’inizio dei lavori. Tempi di realizzazione dell’opera 24 mesi, altri 364 giorni per la messa in esercizio. In tutto 1500 giorni ci separano dall’entrata in funzione dell’impianto per la termodistruzione di una quantità variabile tra le 280 e le 350 mila tonnellate di rifiuti l’anno. Ieri Cirielli ha presentato il bando in provincia. E nelle stesse ore si avviava in Comune una procedura in direzione «ostinata e contraria», come direbbe il poeta. In sostanza l’operazione punta ad arrivare in tempi brevissimi e senza intoppi all’opera completa. Quindi a cominciare dagli espropri, sono state ritenute valide le scelte di De Luca, e si procederà all’ulteriore acquisizione di fondi privati. Dall'ex commissario, il sindaco Vincenzo De Luca, fino ad oggi sono stati espropriati suoli per 13 milioni e mezzo di euro a fronte dei 29 milioni complessivi. Va anche detto che l’opera è messa in gara con uno studio di fattibilità che indica gli standard realizzativi invarianti (non modificabili), quindi non ci saranno discussioni tecniche come avvenne nella gara del Comune. In sostanza alle imprese si chiede di realizzare un’opera con dei requisti (dimensione, tecnologia) ben definiti limitando al minimo le contestazioni. «Vogliamo un’opera con la tecnologia utilizzata ad Acerra e Torino - spiega il capo del pool di tecnici della Provincia, Giovanni Cannoniero - quindi gli ultrmir e realizzati in Italia, i più avanzati». «Si conferma quanto richiamato nel protocollo di intesa sottoscritto nel mese di dicembre dell'anno 2006 tra il Comune di Salerno con il Commissario di Governo per l'emergenza rifiuti nella Regione Campania», si legge nella documentazione di accompagnamento. La tecnologia che verrà utilizzata è quella «del trattamento termico di ossidazione totale del rifiuto con impianto di combustione a griglia mobile e camera di post combustione» con un sistema di abbattimento delle polveri. Centraline consultabili anche via web monitoreranno il grado di emissioni inquinanti, sono previste anche almeno cinque tabelle elettroniche di comunicazione. L’opera gode per otto anni della contribuzione Cip6. Sostanzialmente i rifiuti conferiti nell’impianto sono considerati - con buona pace della logica - fonte di energia rinnovabile e questo consente al concessionario di ottenere un «premio» economico legato proprio alla produzione di energia da rifiuti. Successivamente la normativa sui certificati verdi consentirà all’impresa di ottenere altri vantaggi fiscali. Va anche segnalata la scelta di prevedere la presenza di un soggetto pubblico(la Provincia evidentemente o una società partecipata) «all'interno delle società o raggruppamento di imprese che dovrà costruire e gestire l'impianto» a garanzia del «perseguimento degli obiettivi di tutela della salute umana e dell'ambiente rispetto a quelli di massimizzazione dell'efficienza economica e dell'utile di impresa». Cioè l’impianto deve inquinare il meno possibile e non avere fine di lucro, come più volte sottolineato dall’assessore Romano. Per accedere all'impianto sarà realizzata una variante dellaProvinciale25. Intervento non a carico dei concessionari privati ma della Provincia, che ne farà oggetto di negoziazione con la Regione Campania in sede di ripartizione dei Fondi Fas. L’assessore Feola ritiene di poter attingere ad un fondo forte di 25 milioni.