Caos Consorzi misura interdittiva per il liquidatore

Il gip: Tortorano non può esercitare l'attività di commercialista
4 novembre 2010 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

Consorzio unico di bacino Napoli Caserta nuovamente nell’occhio del ciclone, e questa volta a causa del commissario liquidatore, Gianfranco Tortorano. Il vice presidente dell’ordine dei commercialisti è stato interdetto dalla professione con un’oridnanza del gip del tribunale di Napoli, Nicola Miraglia del Giudice arrivata su richiesta del procuratore aggiunto Fausto Zuccarelli. Il provvedimento è stato preso dopo le indagini condotte dalla sezione di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza presso la procura coordinata dal colonnello Luigi Del Vecchio. La vicenda al centro dell’inchiesta non ha nulla a che vedere con il consorzio unico, ma potrebbe avere pesanti conseguenze sulla sua già stentate esistenza. Tortorano, infatti, era stato nominato liquidatore del consorzio congiuntamente dal presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, e dal commissario straordinario della Provincia di Caserta, Biagio Giliberti. Ora saranno proprio Cesaro e Domenico Zinzi (subentrato a Giliberti) a decidere se sostituirlo o meno: la vicenda è già all’esame degli uffici legali che dovranno decidere se il professionista può portare avanti il suo incarico in attesa dell’eventuale decisione del tribunale del Riesame. L’inchiesta dalla quale è scaturita l’interdizione dalla professione verte su un incarico ottenuto da Tortorano il 21 novembre del 2007 quando il tribunale di Napoli lo scelse come liquidatore giudiziale della società Finpa Srl. I soci dell’azienda che agiva nel campo immobiliare, segnalarono, poi, numerose anomalie a loro parere realizzate dal liquidatore nello svolgimento dei suoi compiti. Gli accertamenti effettuati dagli investigatori hanno accertato - si legge nella nota della procura - «che il liquidatore aveva gestito la citata società in modo disinvolto, appropriandosi personalmente d’ingenti somme di denaro quali compensi, non proporzionati alle attività effettivamente svolte e distribuendo, nel giro di pochi mesi, a terzi professionisti da lui incaricati rilevanti importi di denaro, svuotando di fatto le casse della società in liquidazione». Tra gli incarichi affidati a terzi anche quelli dati alla moglie e ai collaboratori del suo studio. Consulenze spesso rivelatisi inutili, secondo il Gip. Il danno patrimoniale stimato per la Finpa è di circa un milione di euro. Fin qui le indagini avviare nel 2007 i cui esisti gravano sulla vita del consorzio di bacino di cui, come abbiamo ricordato, nel frattempo Tortorano è stato nominato liquidatore. Un compito che il professionista dovrebbe svolgere fino al marzo del 2011 saldando debiti e incassando i crediti. Un compito tutt’altro che facile visto il caos che ha dominato la vita dei consorzi di Napoli e Caserta fin dalla loro costituzione. E non solo: il problema più difficile da risolvere è stato per mesi il pagamento degli stipendi dei 2057 dipendenti e la gestione «post mortem» degli impianti. Proprio ieri la Provincia di Caserta ha deciso nel corso di un incontro con i sindacati autonomi e con i confederali di pagare gli stipendi dei lavoratori di Caserta che non avevano avuto una lira né a settembre né ad ottobre. Intanto la Provincia di Napoli ha conferito ai lavoratori il compito di portare i rifiuti a Taverna del Re. A regime, infatti, la gestione dei dipendenti dovrà passare alle società provinciali, Sapna e Gisec che da tempo avrebbero dovuto varare il piano industriale. Tortorano, intanto, aveva definito gli organici destinando a cassa integrazione 426 dipendenti. Una situazione ad alta tensione, tanto che martedì mattina un gruppo di lavoratori aveva assediato la discarica casertana di Maruzzella scaricando camion di rifiuti proprio davanti all’ingresso. La vicenda che ha coinvolto Tortorano accresce il caos.

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