C'è l'intesa, nessuna discarica sul Formicoso

Summit a Napoli con Bertolaso, Romano e Gambacorta: l'area sarà cancellata dal decreto
3 novembre 2010 - Michele De Leo
Fonte: Il Mattino Avellino

Pero Spaccone verrà cancellato dal decreto legge 90 del 2008, convertito nella legge 123. L’ipotesi - già prospettata dall’assessore regionale all’Ambiente Giovanni Romano - è stata accolta dal capo della Protezione civile Guido Bertolaso, nel corso di un vertice al quale hanno partecipato gli assessori all’Ambiente delle cinque Province campane. La proposta - per la quale molto si è speso il numero uno di Palazzo Caracciolo Cosimo Sibilia - è stata condivisa da tutti i partecipanti perché non si poteva avviare un percorso di cancellazione per Cava Vitiello e Valle della Masseria senza coinvolgere il sito del Formicoso, ma anche perché la Provincia di Avellino ha già una sua discarica attiva. Oggi l’assessore regionale Romano parteciperà a un tavolo tecnico con esponenti di Palazzo Santa Lucia e della Protezione civile per tradurre le volontà emerse in disposizioni normative. L’articolato dovrà essere pronto entro questa sera, per essere inviato alla Presidenza del consiglio dei ministri che lo tramuterà in un decreto legislativo che, successivamente, seguirà il percorso di conversione. Il tavolo tecnico si occuperà anche di definire le modifiche alla legge 26, conversione del decreto legge 195 del 2009, per concedere una deroga di un anno rispetto alla gestione provinciale del ciclo integrato dei rifiuti per Napoli, Caserta e Salerno. Nel corso dell’appuntamento napoletano, si è discusso anche di una serie di norme tecniche sulle quali bisognerà intervenire per la gestione della fase successiva a quella dell’emergenza. Oltre alle questioni degli esuberi del personale dei consorzi di Napoli e Caserta, le procedure di autorizzazione per la costruzione di nuovi impianti di compostaggio e gli incentivi per la raccolta differenziata, una norma che interessa da vicino la provincia di Avellino - per la quale il presidente Sibilia e l’assessore all’Ambiente Domenico Gambacorta avevano già sollecitato la Protezione civile - è la richiesta di deroga al patto di stabilità che consente l’utilizzo dei fondi già a disposizione per la gestione del ciclo integrato. Soddisfatto per l’esito, Gambacorta sottolinea l’importanza dei due risultati «per i quali ci siamo impegnati a fondo con il presidente Sibilia. Auspichiamo che entrambe le vicende possano essere definite già nella prossima riunione del consiglio dei ministri». Sul tavolo restano le difficoltà della provincia di Napoli che, al momento, saranno affrontate con gli impianti attivi di Chiaiano e Cava Sari, discarica che sarà riaperta a breve e limitata ai diciotto Comuni della zona rossa. «Stiamo lavorando - dice l’assessore regionale Romano - per favorire lo svuotamento degli Stir, gli stabilimenti di tritovagliatura e imballaggio rifiuti, ex Cdr. La ripresa dell’attività degli impianti, con le discariche di Chiaiano e Cava Sari, consentirà di avvicinarsi alla quadratura del cerchio». In Irpinia c’è soddisfazione per l’importante risultato che si va delineando e che, già nei prossimi giorni, potrebbe assicurare per le comunità di Andretta e dell’Alta Irpinia la fine di un incubo lungo quindici anni. Nel frattempo, arrivano critiche all’esecutivo Berlusconi dal coordinamento provinciale di Avellino dell’Italia dei Valori. «Il governo - evidenzia l’Idv - ha stabilito che lo stato di emergenza rifiuti in Campania è finito. I cumuli di spazzatura ancora presenti in ogni angolo di strada insieme ai cassonetti stanno a testimoniare, invece, che nulla è cambiato. La farsa dell’intervento risolutore del commissario straordinario è finita, ma il problema spazzatura rimane». Italia dei Valori evidenzia, inoltre, che «per le inefficienze del governo la Regione Campania è impossibilitata ad utilizzare 145milioni di euro, stanziati dalla Comunità europea per l’emergenza rifiuti».

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