«Ex Foro Boario, per il disastro pagherà il Comune di Maddaloni»

I periti nominati dal giudice si sono espressi sulla responsabilità di "52 mesi di irregolare gestione"
3 novembre 2010 - Giuseppe Miretto
Fonte: Il Mattino Caserta

Maddaloni Clamoroso. Il Comune di Maddaloni dovrà risarcire i danni causati dall’«irregolare gestione della discarica urbana dell’ex-Foro Boario». È responsabile per gli effetti procurati, a cose e persone, in «52 mesi ininterrotti (dal settembre 2003 al dicembre 2007) dai miasmi e dalle esalazioni di diossine». Disagi considerati insostenibili per un intero quartiere, ostaggio della discarica, e per le matrici ambientali (aria, suolo, acqua) e l’area urbana bersagliati dalle «sostanze tossiche sviluppate da un processo di combustione non controllat»” all’interno di un invaso «privo di misure idonee (prescritte dalla normativa) atte a ridurre a minimo disagi e rischi». È la fine del valzer delle responsabilità. Il Comune, che fino ad oggi si era considerato parte lesa (accusando l’ex-struttura commissariale di negligenza), è l’unico colpevole, in quanto gestore del sito, del disastro ambientale creato all’incrocio tra l’ex-statale 265 e la variante Anas Maddaloni-Capua. I periti, nominati dal giudice unico Roberto Notaro (Tribunale di Santa Maria Capua Vetere), hanno fatto definitivamente chiarezza accertando non solo la «condotta omissiva» e quantificando i danni. E il peggio deve ancora venire: il giudice Notaro dovrà decidere se vanno aggiunte, ai «20 mila e 800 euro di risarcimento per procurato e documentato danno patrimoniale», le stime dell’accertato «danno esistenziale». Infatti il professore Sante Capasso, ordinario di chimica fisica al dipartimento di Scienze Ambientali della Sun, ha scientificamente dimostrato, sulla base dello studio dei venti e sulla cronistoria del sito, che le abitazioni «sono state invase periodicamente da fumi e gas maleodoranti provenienti dall’ex-Foro Boario» imponendo la chiusura coatta delle finestre. È un danno per procurato cambiamento forzato degli stili di vita. Il professore Raffaele Landi, docente di medicina legale alla Sun, ha invece detto che «alla luce della documentazione sanitaria esibita, non sembra essere possibile la valutazione del danno biologico». Argomento quest’ultimo oggetto di un’ulteriore dibattimento sempre pendente presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Sul caso, c’è sorpresa e bocche cucite in Comune. Parla l’avvocato dei protagonisti della battaglia. «È la rima volta a Maddaloni – commenta l’avvocato Saveria Rosaria Ferraro - che delle famiglie promuovono un giudizio civile contro il Comune responsabile di atti illegittimi e illeciti pregiudizievoli per la salute umana e l’ambiente. La cultura della rassegnazione si può vincere. Per la prima volta, in Campania, si ripristinano elementari principi di legalità e tutela del territorio. È un segnale di speranza: quanti lottano e soffrono in quel di Terzigno e Giugliano sappiano che il diritto a vivere in un ambiente salubre non può essere emendato o sospeso da qualsivoglia emergenza». «Attendiamo –annuncia Antonio Cuomo (Comitato per la Vivibilità)- la stima finale del conto danni. È l’atto che porrà i presupposti per un’azione di risarcimento collettiva estesa a tutti i residenti della periferia sud».

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