Cdr Battipaglia, slitta la chiusura i lavori si faranno ma non ora
Porte ancora aperte all’ex Cdr di Battipaglia. La prevista chiusura dell’impianto, prevista per la giornata di ieri, slitta a data da destinarsi. Lo annuncia il presidente di EcoAmbiente, Roberto Celano. «Abbiamo deciso di far slittare i lavori - dice - e certamente non chiuderemo per un mese. Voglio dunque tranquillizzare i sindaci: i trenta giorni di stop sono solo il periodo massimo previsto dai nostri tecnici. Sicuramente cercheremo di fare tutto in tempi ristretti. Credo che convenga a tutti». Celano sottolinea che servono dei lavori di manutenzione ma che, vista la situazione, si preferisce attendere. «In caso di emergenza - aggiunge - stiamo già lavorando ad una valida alternativa: porteremo i rifiuti fuori regione e tutto a spese di EcoAmbiente. Ma solo se si verificheranno problemi tecnici urgenti che mettono a rischio il lavoro dell’impianto». Celano respinge dunque le accuse dei sindaci e precisa: «Ci sono problemi nel funzionamento delle macchine, non è vero che la chiusura del Cdr è legata al blocco dei trasferimenti dei rifiuti ad Acerra e che quindi l’impianto è saturo». Nel sito, dunque, secondo Celano c’è posto ancora per i rifiuti. «Anche se - dice ancora il presidente di EcoAmbiente - voglio ricordare ai sindaci che continuano a polemizzare che i flussi per lo sversamento sono tutti stabiliti in accordo con la Regione Campania. Come anche la supervisione degli impianti». Il sindaco di Eboli, Martino Melchionda, è tra quelli che ha sollevato il problema. Lamentando soprattutto l’aumento dei costi per lo sversamento dei rifiuti in caso di chiusura dell’impianto. «Sui rifiuti ci sono novità ogni giorno- afferma Melchionda - In prefettura ci hanno assicurato che il di Battipaglia chiuderà per manutenzione solo dopo l'apertura delle discariche di Serre e Giugliano». Il primo cittadino non ha dubbi. Del resto è tra quelli che, in queste ore, è al fianco del collega di Serre, Palmiro Cornetta, pronto a partecipare alla rivolta degli Alburni e ad opporsi alla riapertura della discarica, scendendo in campo con la sua fascia tricolore. Ed è proprio il controllo dei flussi all’ex Cdr, oggi Stir, a mettere sul piede di guerra i sindaci della Piana. Quelli di Eboli e Battipaglia in primo luogo i quali, fino alla privatizzazione del sito, hanno avuto sempre un canale preferenziale nello sversamento dei rifiuti. Cosa, questa, che oggi potrebbe non più avvenire. Anche perchè, da quando il Cdr è diventato Stir, ha accolto un numero maggiore di Comuni. Diventando, a tutti gli effetti, un tritovagliatore. «Il vero problema - ribatte Roberto Celano - è che è stato sbagliato tutto dall’inizio. È stato sbagliato aprire la discarica a Macchia Soprana ed è stata sbagliata la gestione dell’intero ciclo. Tutta colpa del termovalorizzatore che non decolla a Salerno e di De Luca che ci ha fatto solo perdere tempo». Ma le file dei camion ai cancelli fa supporre che possano esservi problemi di lavorazione e che questi avvengano a scartamento ridotto.