Raccolta in tilt, la Iervolino alza bandiera bianca «Diteci dove dobbiamo scaricare l’immondizia»
E al Cavone scoppia la rivolta
«Bisogna pulire, pulire, pulire. Ma se non ci dicono dove scaricare la spazzatura l'emergenza non solo non finirà ma si aggraverà». Rosa Russo Iervolino parla di rifiuti prima di iniziare l'annuale visita ai cimiteri cittadini. Ieri il percorso che conduce al camposanto era dimostrazione tangibile di quanto si debba ancora fare prima di poter parlare di normalità: alle 9 lungo le strade napoletane c'erano - secondo i dati forniti dall'Asia - 2.300 tonnellate di pattume non raccolte. La speranza del Comune, poter sversare 1.600 tonnellate giornaliere divise tra la discarica di Chiaiano e il sito di Taverna del Re, è svanita poco prima di mezzogiorno, quando a Giugliano sono ricominciati i blocchi stradali e gli scontri. «Siamo comunque riusciti a conferire il contenuto di 20 autocompattatori a Giugliano e altri 80 a Chiaiano - spiega l'assessore comunale all'Igiene urbana Paolo Giacomelli - domani (oggi ndr) avremo a terra 2.100 tonnellate, duecento in meno. Però la cosa positiva è che continuano a funzionare gli impianti Stir, per noi fondamentali». I quartieri in ginocchio sono San Carlo all'Arena, dove attualmente giacciono 300 tonnellate di sacchetti non raccolti e Pianura (240 tonnellate). Proprio nella periferia ovest la situazione è drammatica: via Montagna Spaccata ieri era parzialmente inagibile a causa dei roghi appiccati a vere e proprie collinette di immondizia. Situazione non certo migliore in centro: in mattinata rivolta degli abitanti di via Carriera Grande, nel «Cavone» di piazza Dante, esasperati dalla puzza. Lì la polizia municipale è stata costretta a chiudere la strada al traffico. In piazza Cavour, lungo via Foria e fino a piazza Carlo III e via Don Bosco scenario drammatico: quintali di buste ammassate, soprattutto in prossimità dell'Orto Botanico, unico polmone verde della zona, avvelenato dal fetore della monnezza e fermate degli autobus praticamente sommerse dalla spazzatura. Continuano tra l'altro a scarseggiare - spiegano da Palazzo San Giacomo - le forniture di enzimi liquidi che, spruzzati sull'immondizia non raccolta, servono ad attutire la puzza e ad allontanare i gabbiani. E Giacomelli lancia l'Sos sulla carenza di mezzi: «Èil problema principale - dice l'assessore comunale alla Nettezza urbana - gli incidenti di Terzigno che hanno coinvolto i camion hanno reso tutto molto più difficile». Dal primo novembre avrebbero dovuto cominciare a lavorare due ditte liguri per conto del Comune, ma «le aziende stanno trovando difficoltà nelle procedure per assicurare i mezzi». La situazione dovrebbe essere risolta entro questa settimana, fatto sta che sul fronte dei mezzi l'Azienda di igiene urbana ha indetto un bando per reperire nuovi autocompattatori, pubblicato sul sito internet del Comune: 4 milioni di euro per una fornitura biennale di dodici camion.