«Basta veleni, ora abbiamo paura» esplode l’ira di mamme e nonni

Un albero segna il termine tra le due province: da qui si notamo le distese di ecoballe
2 novembre 2010 - Mena Grimaldi
Fonte: Il Mattino Caserta

Una linea invisibile divide la discarica di Taverna del Re di Giugliano dal Casertano. Villa Literno, Parete e Trentola: territori di confine - senza soluzione di continuità tra le due province - che possiedono vaste aree di terreni, oro per le altre regioni ma non per la Campania, non per questa regione con la più alta percentuale di reati ambientali. Di questo sono a conoscenza non solo gli addetti ai lavori, ma soprattutto coloro che da alcuni giorni presidiano la zona: i cittadini, mamme, nonni, padri di famiglia. «Liberaci tu dal flagello dei veleni. Amen»: sono le parole scritte su una maxi stampa dell’immagine della Madonna affissa su un albero confinante tra Giugliano e Villa Literno, all’ingresso del sito. Ed è a quell’ingresso che si sono riuniti alla protesta dei cittadini di Giugliano, sindaci, comitati ambientali e comuni cittadini della provincia di Caserta. Cercano la cosiddetta «grazia» i cittadini per essere liberati dai veleni tossici dei rifiuti, non hanno più fiducia nei politici e nelle istituzioni. «Abbiamo paura». È questa la prima risposta dei manifestanti. Manifestanti per nulla disinformati e che dicono di aver letto con attenzione il rapporto dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità). Un rapporto che, seppur ancora privo di conferme, parla di alte probabilità circa la correlazione tra l’esposizione alle discariche e alcune patologie come il cancro. Secondo i dati, infatti, in otto anni sarebbero morte precocemente circa 848 persone residenti nel raggio di tre chilometri dalle discariche nelle province di Napoli e Caserta. Luigi Verrengia, sindaco di Parete, parla di una scelta scellerata. «Basta guardare il modo in cui vengono sversati i rifiuti», dice il primo cittadino. Il sito di Taverna del Re, infatti, fu chiuso nel 2008 dopo un accordo stipulato in prefettura; accordo che comprendeva anche la promessa di smaltire al più presto i sei milioni di ecoballe presenti. Promessa mai mantenuta. Ora, dunque, il sito oltre a contenere rifiuti mai smaltiti dovrebbe ospitare carichi di spazzatura provenienti dal Napoletano, circa diecimila tonnellate. Rifiuti che conferiscono in un sito «tal quale» e senza riciclaggio. «La politica – dichiara Verrengia – deve dare delle risposte concrete. Stiamo attendendo il rientro del sindaco di Giugliano per proporre un tavolo con le amministrazioni casertane vicine alla discarica. Per quanto riguarda il Comune di Parete – conclude, Verrengia – mercoledì avrò un incontro con tutti i capigruppo per mettere a punto attività di manifestazione contro la decisione del presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro». Della stessa opinione è il sindaco di Villa Literno, Antonio Ciliento. «Continueremo a essere solidali con le proteste – afferma – fin quando non verrà sospesa l’ordinanza di riapertura del sito. Non andremo da nessuna parte senza i siti di compostaggio e una politica seria del riciclo». Sull’anello mancante, ma indispensabile, degli impianti di compostaggio, concorda anche Alessandro Gatto, presidente del Wwf Campania. «Siamo presenti al presidio, impostato in modo pacifico, per dire no allo sversamento dei rifiuti così come sta avvenendo. Sacchetti buttati in un sito non idoneo, senza alcun controllo o protezione. Prepareremo un esposto alla Procura. Sversare in questo modo è folle. Sono impazziti, ma della loro pazzia pagheranno le conseguenze solo i cittadini».

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