Caccia a nuovi siti, adesso si punta sulle cave dismesse

Rispolverato piano della giunta Bassolino
Accordo con Svezia, Norvegia e Danimarca
2 novembre 2010 - Luigi Roano
Fonte: Il Mattino

Bertolaso oggi va via; nella migliore delle ipotesi Cava Sari durerà fino a luglio; mentre sempre a Terzigno cava Vitiello - l’invaso da 3,5 milioni di tonnellate da utilizzare in attesa che si costruiscano i termovalorizzatori - è stato cancellato. La domanda è, con almeno 7000 tonnellate a terra in tutta la provincia di Napoli: dove si getterà la spazzatura? Interrogativo che mette i brividi a chi stasera alle 19 - dopo avere salutato (?) Bertolaso - si siederà intorno allo stesso tavolo per dare risposte a quelle domande. Ovvero i presidenti di Regione e Provincia Stefano Caldoro e Luigi Cesaro con assessori e tecnici al seguito. Dunque quali opzioni in campo? Premesso che un vero e proprio piano B (che non sta per Bertolaso, quello è già fallito) è tutto da costruire, si punta al momento su due prospettive. Utilizzare le cave dismesse e spedire i rifiuti all’estero che costerebbe meno di quanto si paga per sversare nelle discariche nell’arco di 20 chilometri. L’una non esclude l’altra. Anzi potrebbero camminare di pari passo. Procediamo con ordine e partiamo dalla cave. Perché la singolarità è che si riparte da un piano firmato Antonio Bassolino o meglio dall’assessore regionale Enzo De Luca che all’epoca aveva la delega ai Lavori Pubblici, Sport, Cave e Torbiere. Siamo esattamente a tre anni fa, nel novembre del 2007, e lo studio messo in campo da De Luca aveva come obiettivo di censire le cave abbandonate o dismesse per capire come riutilizzarle. Perché è consentito anche l’uso per conferirvi determinati tipi di rifiuti a cominciare dai cosiddetti inerti. Ebbene dalla ricognizione - attualissima - risulta che su 1501 cave, 264 sono attive mentre 1237 sono cave abbandonate, abusive o dismesse. Di esse 691 risultano certamente abbandonate, prive di vincoli amministrativi o obblighi per gli ex gestori e dunque utilizzabili in tempi brevi. In particolare, in provincia di Caserta vi sono 409 cave inattive - delle quali 280 abbandonate - inserite in un piano di recupero ambientale dal commissario di Governo. Ora 124 sono utilizzabili subito e danno una disponibilità di 34 milioni di metri cubi per accogliere materiali inerti e no. Complessivamente sul territorio campano si trovano 71 siti nella provincia di Avellino, 73 in quella di Benevento. A Caserta ce ne sono 280, 113 nella provincia di Napoli e 154 nel salernitano. Dunque 124 sono teoricamente già pronte per accogliere materiale inerte che va da sè è innocuo. Il rifiuto tal quale ha queste caratteristiche? Noi, certamente no. Tuttavia con un po’ di soldi si possono rendere stabili questi materiali. Nella sostanza se i rifiuti e le cave vengono lavorati in un certo modo non percoleranno nelle falde acquifere sottostanti. Ma i geologi si sono sempre opposti, a loro dire è impossibile garantire la stabilizzazione del materiale che si va a depositare e soprattutto l’impermeabilità delle cave. Seconda opzione in campo è quella del trasferimento in terra scandinava dei rifiuti, del tal quale, dei sacchetti neri. Costerebbe, questa operazione, meno di quanto si mandano i rifiuti in discariche nostrane. L’assessore regionale Giovanni Romano ha preparato il contratto che verrà sottoposto stasera all’attenzione della Provincia l’ente che mette mano al portafogli. Secondo indiscrezioni si starebbe ben sotto i 100 euro a tonnellata. Attualemente lo smaltimento costa 99,98 euro a tonnellata, il costo è stato stimato dalla Sapna. Insomma questo lo scenario attuale con la speranza che fra un paio di mesi si possano avere i siti di compostaggio e stabilizzazione in modo da potere conferire non in discarica il cosiddetto compost alleggerendo la pressione su quelle poche aperte. Tuttavia né in Regione né in Provincia perdono di vista quello che è l’assunto principale dell’emergenza rifiuti: serve un buco da 3-4 milioni di tonnellate dove infilarvi dentro i rifiuti per i prossimi 36 mesi quando si spera sarà pronto il termovalorizzatore di Napoli est e quello di Salerno.

Powered by PhPeace 2.6.4