Tregua armata a Terzigno, gli irriducibili restano in trincea

Chiuso l'accordo con i sindaci pggi potrebbero riprendere gli svrsamenti a cava Sari
2 novembre 2010 - Francesco Gravetti
Fonte: Il Mattino

La lunga attesa dei camion destinati a sversare nella discarica Sari, dopo la sua chiusura temporanea decisa da Bertolaso per consentire lavori di bonifica, sta diventando una guerra di nervi. I sindaci dell’area vesuviana, gli unici autorizzati a sversare a Terzigno in base all’accordo di venerdì scorso con il premier Berlusconi, aspettano il segnale per inviare gli autocompattatori. «Finora nessuno ci ha comunicato nulla. Credo che la Prefettura o Bertolaso abbiano il dovere di avvisarci, visto che l’accordo lo abbiamo firmato noi e non lo abbiamo certo fatto a cuor leggero», dice il sindaco di Ottaviano Mario Iervolino. L’impressione è che i camion possano arrivare nella notte, forse domani. Il presidente della Provincia, Luigi Cesaro, conferma: «Bisogna far presto, non ci sono dubbi» ma i comitati non demordono: preparano nuovi blocchi e sono pronti ad un’altra fase di proteste. «Se arrivano i camion scatterà la protesta. Non ha senso continuare a sversare in questa cava visto che i rifiuti che vi sono stati portati sono già quasi il doppio della capacità indicata per decreto. E la puzza continua ad essere insopportabile», dice Enzo Iandolo del Movimento per la difesa del territorio vesuviano. E Franco Matrone della rete dei comitati, elenca una seria di interrogativi: «Chi controllerà la qualità e la provenienza degli sversamenti? Perché la discarica produce ancora miasmi insopportabili? Perché ci sono ancora tutti questi poliziotti?». Una cosa, dunque, è certa: i presidi sulla rotonda di via Panoramica, teatro degli scontri e delle violenza dei giorni passati, continuano. Il problema, semmai, è l’impatto che l’annuncio dell’accordo col premier ha avuto sui cittadini non organizzati, le migliaia di persone che hanno partecipato finora alla protesta pur non avendo mai aderito ai movimenti vesuviani. In tanti potrebbero ora rinunciare alla lotta, soddisfatti del patto siglato venerdì scorso. Il sindaco di Boscoreale Gennaro Langella ne è convinto: «La stragrande maggioranza dei cittadini che ho incontrato in questi giorni è favorevole all'accordo che abbiamo siglato in prefettura. Rimangono solo le resistenze di una minoranza, una parte della quale mossa anche da motivazione ideologica». E mentre il sindaco di Terzigno Domenico Auricchio vuole «superare questa fase per poi dedicarci al decollo della raccolta differenziata», Langella conferma che la riapertura della Sari «è probabilmente questione di ore. Non abbiamo ricevuto comunicazioni ufficiali ma ritengo che ormai sia necessario rimuovere l'immondizia dalle nostre strade».

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