Giugliano, guerriglia e imboscate stop ai camion, autisti picchiati
Giugliano. Un manifestante aggredito da un poliziotto, un carabiniere contuso, tre autisti dell'Asìa picchiati e liquido infiammabile gettato contro le vetrate del municipio è il bilancio della quinta giornata di protesta a Giugliano, che rischiava di concludersi ancora peggio con l’arrivo di moltissimi giovani - probabilmente richiamati dalle notizie degli scontri a Taverna del Re - per partecipare al blocco stradale sulla circumvallazione esterna, all’altezza della rotonda di Qualiano, alle 17. Ma i membri del comitato sono riusciti a contenere i nuovi arrivati, esasperati dall’aggressione subita da un manifestante, trasportato all’ospedale col naso rotto. Ora, però, temono che questa nuova presenza «inquini la protesta pacifica» contro la riapertura del sito di stoccaggio, disposta dal presidente della Provincia Luigi Cesaro. Ieri sera grazie alle videocamere puntate sul comune, e controllate dai vigili, è stato possibile sventare un raid incendiario che probabilmente sarebbe scattato nella notte: qualcuno aveva gettato solvente contro le finestre del municipio. Intanto la circolazione era stata ripristinata all’arrivo dei poliziotti in tenuta antisommossa: è bastato il loro schieramento per convincere la folla di trecento persone a disperdersi sotto la pioggia. Sta esasperando gli animi lo scontro di cui è rimasto vittima un geometra di Giugliano, Mimmo Di Domenico, 39 anni, mentre partecipava alla soft walking per rallentare i mezzi in uscita dalla discarica. L’uomo, trasportato in ambulanza al pronto soccorso di Giugliano, dovrà sottoporsi poi a intervento chirurgico a Napoli. Ha deciso di sporgere denuncia ai carabinieri contro il poliziotto che gli avrebbe dato una testata in pieno viso. «Stavo camminando in mezzo a tante persone davanti ai mezzi quando sono stato preso alle spalle, strattonato e poi colpito in pieno viso», racconta Di Domenico. Molti i testimoni: «Non ho sentito nessun alterco tra i due, solo una botta forte - dice Maria Ylenia - Mi sono girata e ho visto il ragazzo accanto a me col viso sanguinante». Dopo l’incidente i conferimenti sono stati sospesi, ma la protesta è andata avanti. Nel caos, è stato schiaffeggiato anche un autista dell’Asìa, sceso dal mezzo in fila. Altri due, invece, sono stati aggrediti e picchiati in via Santa Maria a Cubito, all’altezza del mercato ortofrutticolo, mentre si recavano a cava Giuliani per le operazioni di «pesa». Un militare, invece, è rimasto ferito alzando lo scudo mentre tentava di respingere i manifestanti. Partita l’ambulanza alla volta del San Giuliano, la protesta è andata avanti, a mani alzate, recitando l’Ave Maria, e coi blocchi stradali a cava Giuliani e all’incrocio tra Parete e Villa Literno. La giornata festiva ha portato più gente al presidio. Sono arrivati da Chiaiano, Parete, Acerra, Casapesenna, Villaricca, Qualiano e da Terzigno anche le mamme vulcaniche, l’oncologo Antonio Marfella. La protesta diventa satirica coi cartelloni con l'immagine di Cesaro camuffato da Hitler e l’ostentazione di un pappagallo di ospedale da parte di Tammaro Iavarone del comitato Camposcino. C’era anche chi indossava cappellini con la scritta «Io sono per Obama». «Facciamo un appello anche ai vertici della Nato. Inervengano anche loro- dicono gli ex consiglieri provinciali Luigi Guarino, Pdl, e Francesco Borrelli, verdi sullo stesso fronte - hanno deciso per l’insediamento a Lago patria col patto che l’area fosse bonificata entro il 2012». I cittadini sono disperati: si ritrovano coi rifiuti sotto casa, la tarsu più cara e una nuova discarica a cielo aperto. «È impossibile rispettare le prescrizioni di questa ordinanza- dice il consigliere di maggioranza Pietro Ciccarelli, al ritorno dalla piazzola – Le canaline sono otturate, la spazzatura svolazza sui campi coltivati. Chiediamo l’immediato stop ai conferimenti». Stamattina il Comune dovrebbe presentare un ricorso al Tar. Con 3mila tonnellate in strada, si valuta anche la chiusura delle scuole. Ieri i dieci camion del Comune faticavano a rimuoverli. «Questa città è allo stremo, ci dicano dove dobbiamo sversare - dice il sindaco Giovanni Pianese, che esprime anche solidarietà al giovane manifestante- Non ci devono essere emergenze di serie A e di serie B». Al presidio continuano a dirsi contrari anche all’arrivo dei mezzi di Giugliano. «Abbiamo smaltito già abbastanza, ora si deve pensare solo alla bonifica», tuonano gli ambientalisti.