Nuova discarica in Irpinia, stop dalla Regione
L'assessore Romano: si punta all'area Nord di Napoli
«Con il percorso avviato, che punta alla cancellazione dalla legge 90 dei siti di Cava Vitiello e Valle della Masseria, non ci sono margini per pensare ancora ad Andretta e al Formicoso come sito in cui sistemare una discarica». È perentorio l’assessore regionale all’Ambiente, Giovanni Romano, nello smentire l’ennesima indiscrezione che individuerebbe in Irpinia la soluzione all’emergenza rifiuti di Napoli. Romano non solo sgombra il campo da qualunque ipotesi, ma fa intravedere la possibilità di risolvere alla radice il problema. «Se l’indirizzo - aggiunge - è quello di cancellare dalla legge due dei rimanenti tre siti individuati, è chiaro che l’azione non potrà che essere generale: si azzera tutto». Se, dunque, Cava Vitiello e Valle della Masseria verrebbero depennati dall’elenco stabilito dalla Legge 90, li seguirebbe a ruota Pero Spaccone. Romano incontrerà oggi il capo della protezione civile Guido Bertolaso per avviare il percorso di modifica alla legge 90. L’ipotesi - mai così vicina e a portata di mano - rappresenterebbe un vittoria per le popolazioni dell’Alta Irpinia, dopo quindici anni di battaglie e mobilitazione, tensioni e timori. Costituirebbe questa la definitiva smentita all’indiscrezione che vorrebbe il sito irpino come Piano B della Prefettura di Napoli per risolvere il problema rifiuti. «Il Piano B c’è, - aggiunge Romano - ma non è della Prefettura, bensì dell’amministrazione provinciale di Napoli. Un’idea che poggia le basi sulla riduzione dei rifiuti da mandare a discarica e sulla possibilità di sfruttare i siti aperti sul territorio dopo l’esaurimento di Cava Sari e Chiaiano. Il Piano B, dunque, può esistere solo se si rende maggiormente flessibile il vincolo della provincializzazione. Diversamente, bisognerà trovare un’altra soluzione per superare le difficoltà della provincia di Napoli». Una possibilità l’assessore l’avrebbe pure immaginata: «Chiedere che anche l’area Nord di Napoli si attrezzi per risolvere temporaneamente il problema, fino all’apertura dei termovalorizzatori regionali». Romano, intanto, non manca una puntualizzazione sull’ipotesi che - alla base delle tanti voci e indiscrezioni che rilanciano Pero Spaccone come sito da adibire a discarica - ci sia una regia occulta. «Credo - chiosa - che ci sia soprattutto una gran confusione e molto pressappochismo, a causa degli eventi che, spesso, ci travolgono». Nel frattempo, però, l’ennesima voce provoca l’indignazione di Palazzo Caracciolo e delle amministrazioni locali. «Non esiste - puntualizza il presidente della Provincia Cosimo Sibilia che, negli ultimi giorni, ha avuto frequenti contatti con l’assessore regionale Romano - alcuna ipotesi di apertura di una nuova discarica in Irpinia: siamo in linea con i dettami di legge, pronti alla gestione autonoma del ciclo integrato dei rifiuti. Non permetteremo mai la realizzazione di un nuovo sversatoio sul nostro territorio o eventuali assalti da fuori provincia presso la discarica di Savignano. Saremo intransigenti». Tra l’altro, - aggiunge Sibilia «è sconcertante, illogico e da irresponsabili solo pensare ad ipotesi del genere. Non nascondiamo un notevole fastidio nel dovere smentire l’ennesima voce infondata». Batte gli stessi tasti il sindaco di Andretta, Angelantonio Caruso: «Siamo stanchi di essere tirati in ballo in ogni occasione, soprattutto da soggetti non istituzionali, come i professori di Palazzo Marigliano, e da chi immagina di favorire la risoluzione dei problemi di Napoli creando tensioni e allarmismi nelle nostre comunità». «Queste voci - aggiunge il primo cittadino di Bisaccia, Salvatore Frullone - sono figlie della cultura di chi non è capace di risolvere i propri problemi: la colpa è della politica che, in quindici anni, non ha saputo dare risposte serie e corrette al problema dei rifiuti».