Città ancora sommersa Decine di roghi, saltano le feste di Halloween

E' emergenza dal centro alla periferia in strada duemila tonnellate
Falò di spazzatura nella notte delle streghe
1 novembre 2010 - Luigi Roano
Fonte: Il Mattino

Millesettecento ieri, almeno 2000 oggi. Insomma la spazzatura cresce e chissà quando si invertirà il trend. Con decine e decine di roghi che hanno dato filo da torcere ai pompieri che hanno sperato persino nella pioggia, ma non sono stati accontentati, per vedere alleggerito quello che è stato un lavoro duro e massacrante. Nella notte delle streghe i falò di montagne di spazzatura - che il premier Silvio Berlusconi e il capo della Protezione civile Guido Bertolaso avevano promesso non ci sarebbero state più - fanno ancora più impressione. Le mamme - per capire come vivono queste ore i napoletani - hanno preferito tenere a casa i loro bambini nella notte di Halloween; «dolcetto scherzetto» in strada era troppo pericoloso, la spazzatura non ha dato respiro, figuriamoci i fumi dei roghi che resistono per molte ore anche a fiamme spente. Così i piccoli che hanno aspettato un anno il carnevale anticipato in stile americano, sono rimasti a casa a guardare in tv come nelle altre città libere dalla spazzatura il rito di scambiarsi le caramelle travestiti da streghe e fantasmi è stato bello e divertente. Decine le feste di quartiere annullate. La domenica appena trascorsa ricorda molto da vicino quelle delle crisi acute di tre anni fa. La sensazione è che sia fuori controllo tutto a cominciare dai numeri. Calcolando il raccolto e il non sversato si arriva a censire almeno 2000 tonnellate a terra oggi. Tuttavia potrebbero essere molte di più. In ogni quartiere ci sono strade ormai adibite a discariche e nessuno può dire realmente a quanto ammonti la quantità di immondizia ancora da raccogliere. Il centro storico è sfregiato dalle montagne di sacchetti neri. Così i numerosissimi turisti che hanno sfidato l’emergenza pur di vedere Napoli, tornano a casa con le foto del museo di San Gennaro, della strada dei pastori, del Vesuvio - che nonostante le invocazioni per fortuna non ne vuole sapere di esplodere - e dei cumuli di spazzatura. Souvenir da postare su Fb e da far vedere a tutto il mondo. Da via Pessina al Tondo di Capodimonte su 20 cumuli di rifiuti sono stati appiccati almeno 5 incendi. Appestando l’aria della domenica mattina già pesante e uggiosa per l’umidità. Tutto il territorio è invaso dai rifiuti e la situazione si è aggravata per vari motivi. Il primo è che i camion troppo pesanti non sono riusciti ad arrampicarsi fino alla salita che porta alla discarica di Chiaiano, così in luogo delle solite 600 tonnellate quotidiane ne sono state sversate solo 450. Asìa al momento ha 50 mezzi pieni e altri 12 che sono tornati indietro da Taverna del Re. Ma c’è di più: c’è qualche polemica sull’orario di apertura della discarica di Chiaiano. C’è chi vorrebbe che aprisse un po’ prima, chi invece non vuole cambiare nulla. La trattativa con i comitati di quartiere è aperta. Per il momento l’apertura è alle 23. C’è dell’altro. Dopo la tragedia dello Stir di Giugliano con l’operaio morto sul lavoro Asìa ha preferito non forzare la mano così il lavoro è stato sospeso alle 12,30 ed è ripreso alle 23. Ecco al di là del dato di cronaca che ci sono difficoltà nello sversare, altre concause della crisi di ieri e di oggi. A rendere la situazione ancora più disagevole e indegna c’è il solito menefreghismo dei netturbini di Asìa. Alla sporcizia dei cassonetti vuoti si è aggiunta quella delle strade non ramazzate. Che oltre a essere un disservizio è una vergogna. Giova sempre ricordare che Asìa conta su di un esercito di 2300 persone di cui 800 addetti allo spazzamento e riceve dall’azionista comune 170 milioni di euro all’anno.

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