Il comitato «No Turbogas»
Bisogna informare in modo capillare i cittadini di quanto si vuole fare a Ponte Valentino. Lo sostiene il ”Comitato no turbogas per la difesa della saluta” i cui rappresentanti hanno preso parte ieri al vertice a palazzo Mosti. «Condividiamo - spiegano in una nota - la scelta di mettere in campo un opposizione non solo politica ma anche giuridica attraverso un ricorso al Tar. Evidenziamo però la necessità di informare i cittadini: in tanti non sono a conoscenza della volontà di costruire questa centrale degli effetti che essa può provocare sia alla salute che all’economia del territorio». Il comitato sta preparando una grande manifestazione per il 13 novembre «per dimostrare la netta contrarietà del territorio alla costruzione della centrale, a cui danno invece il via libera Governo e Regione». La manifestazione, che partirà da piazza Risorgimento per giungere a Ponte Valentino, non può restare, si sottolinea, «nell’agenda delle sole associazioni e comitati ma deve essere organizzata in sinergia con le istituzioni che dovranno, con un appello pubblico, invitare alla partecipazione chiedendo la chiusura della attività commerciali per mezza giornata». Ecco perché è partita subito una campagna informativa e di raccolta di firme per una petizione popolare presso un gazebo collocato al corso Garibaldi. Presto inoltre saranno distribuiti, anche nelle scuole, opuscoli informativi «sui danni che la centrale a turbogas provocherà al territorio». E i commercianti sono invitati a lanciare un segnale «esponendo un drappo, un manifesto, un adesivo che dichiari la contrarietà alla costruzione della centrale». Saranno inoltre contattati «i sindacati, le associazioni di categoria, quelle degli agricoltori e i parroci» perché la mobilitazione «deve riguardare l'intero territorio e non può essere la sfilata degli addetti ai lavori e degli addetti alla protesta».