«Tradimento? No, sacrificio necessario e a termine»
«Taverna del Re non sta pagando per Terzigno, ma per tutto quello che è successo in questo periodo»: il presidente della Provincia, Luigi Cesaro qualche giorno fa ha firmato l’ordinanza che ha permesso la riapertura del sito e ora spiega: «Quel provvedimento è necessario per superare il momento difficile che stiamo vivendo e che è stato provocato da una serie di concause: dal fermo di due linee del termovalorizzatore, dai problemi di Enerambiente, dal blocco di cava Sari. Ma non bisogna dimenticare che la piazzola resterà aperta solo per 30 giorni e poi in 15 giorni il materiale sarà trasferito». Cesaro è di Sant’Antimo, un Comune vicino a quello di Giugliano: qualcuno ha interpretato la sua decisione come un tradimentoi. Ma lui ribatte: «Io sono un uomo di quel territorio e quindi sono il primo a voler garantire a tutti la massima tutela: le operazioni sono monitorate continuamente. C’e anche un accordo tra Protezione civile e Sapna per utilizzare processi chimici ed evitare puzza». Il presidente, invece, è «abbastanza soddisfatto» per la mancata apertura di cava Vitiello che certifica l’accoglimento delle posizioni sue e del consiglio provinciale che già un anno fa si era pronunciato in merito. «Non si è trattato di un percoloso cedimento- sostiene - ma di un’azione saggia che riconosce le istanze del territorio».