Libri contabili ai raggi x, il giallo dei bilanci non presentati
L'indagine seguita anche dalla Digos
Documentazione contabile ai raggi x. Ma non solo. Nel mirino della guardia di finanza, di cui è comandante provinciale il colonnello Vincenzo Amendola, sono finite tutte le vicende legate alla crisi del Consorzio unico di bacino di Napoli e Caserta, per alcune delle quali sono già in corso indagini della Digos sempre su input della Procura del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Le fiamme gialle giovedì hanno effettuato una serie di perquisizioni negli uffici delle quattro articolazioni dell’ente consortile sequestrando la documentazione necessaria a ricostruire la contabilità. D’altronde, come sarebbe già emerso, non sono stati presentati i bilanci relativi agli esercizi 2008 e 2009. La ricostruzione servirà anche a verificare l’effettiva situazione debitoria ma anche creditoria del consorzio. Gli anni presi in considerazione non sarebbero soltanto gli ultimi due, in pratica quelli della liquidazione, ma quelli che partono dal 2005. Insomma un quinquennio di attività sarebbe sotto analisi. Un’analisi che richiede tempo ma che potrebbe riservare sorprese. A essere monitorati, ovviamente, tutti i documenti e registri contabili, vale a dire i libri giornale, i libri magazzino, i libri mastro, i pagamenti e i contratti stipulati con i fornitori. L’attenzione è focalizzata anche sui pagamenti da parte dei Comuni, aderenti al consorzio, e, dunque, sulle somme incassate dall’ente consortile. Un flusso ricostruibile anche monitorando i conti correnti. Sembra, tra l’altro, ma l’indiscrezione al momento è in attesa di conferme, che la situazione debitoria del consorzio per il 2008 ammonti a cento milioni, debiti, però, in parte ammortizzati dai crediti. Nel mirino, a quanto pare, anche le consulenze e le promozioni a pioggia e, in qualche caso, i compiti assegnati a una parte del personale. Le fiamme gialle avrebbero già ascoltato alcuni dirigenti. Accertamenti saranno effettuati anche su alcune buste paga. Ovviamente l’attenzione sarà posto anche sul nodo emolumenti, e, dunque, sui ritardi lamentati dagli operai (1250 quelli che lavorano in provincia) che spesso hanno alimentato clamorose proteste, tra cui l’occupazione delle sede legale di corso Giannone, blocchi stradali e, in ultimo, il blocco dei conferimenti alla discarica di Marruzzella.