Venduti ad una catena di supermercati

Falsi perfino i saccheti biodegradabili

Una azienda cittadina aveva copiato il marchio di una multinazionale Usa
30 ottobre 2010
Fonte: Il Mattino Salerno

Sequestrati dalla guardia di finanza i proventi della vendita di sacchetti di plastica biodegradabili realizzati da una nota ditta salernitana di materia plastica. L'azienda di Salerno avrebbe prodotto e venduto questi sacchetti senza le previste autorizzazioni da parte di una multinazionale americana che aveva messo a punto un particolare metodo produttivo e perché avrebbe contraffatto il marchio e il certificato di biodegradabilità della impresa statunitense. Ammontano a circa 180 mila euro i proventi sequestrati dai militari della sezione di polizia giudiziaria della guardia di finanza presso la procura di Salerno che hanno applicato, tra i primi nel salernitano, l'articolo 517 ter del codice penale, che punisce la fabbricazione e il commercio di beni realizzati usurpando titoli di proprietà industriale. Denunciato il proprietario dell'azienda salernitana sia per quest'ultimo reato che per la falsificazione di un marchio. L'imprenditore operante a Salerno, dall'agosto del 2009, avrebbe prodotto e venduto questi sacchetti biodegradabili (proprio per un valore complessivo di 180 mila euro) a una grossa catena di supermercati, la quale li aveva messi a disposizione della sua clientela per la spesa quotidiana. Al centro dell'inchiesta della procura salernitana e dei militari del tenente colonnello Roberto Liberati ci sono questi sacchetti biodegradabili al 100% realizzati dalla ditta salernitana. A sviluppare un metodo alternativo per creare materie plastiche biodegradabili è stata l'americana «Microtech Research, Inc». L'azienda statunitense, grazie alla combinazione di materiali chimici organici e inorganici ha ottenuto un pallet che, miscelato con qualunque resina di polietilene o polipropilene, rende la plastica biodegradabile. Il metodo utilizzato è detto Ecm. Le materie plastiche sintetizzate con l'Ecm sono utilizzate per produrre buste (anche quella per la spesa), film agricoli, lavorazioni a rete, fodere dei pannolini e altro, tutto biodegradabile. La ditta salernitana, tra le più famose nel settore delle materie plastiche, avrebbe prodotto con questo metodo Ecm i sacchetti poi venduti alla catena di supermercati, senza essere autorizzata e all'insaputa dall'azienda americana e dalla sua concessionaria italiana. A un potenziale acquirente, in più, gli addetti dell'impresa di Salerno avrebbero mostrato un certificato che sostenevano rilasciato dall'azienda americana dove vi era anche il suo marchio, ritenuto, però, del tutto falso dagli inquirenti. I finanzieri indagano ora anche per stabilire se effettivamente i sacchetti di plastica prodotti dall'azienda salernitana contenessero le quantità giuste di componenti previste dal metodo Ecm per renderli realmente biodegradabili al 100%. L'indagine, predisposta e coordinata dalla procura della repubblica presso il tribunale di Salerno, ha registrato una serie di articolati e complessi accertamenti che hanno portato alla contestazione della violazione della norma che tutela la proprietà industriale di una tecnologia. Le violazioni riscontrate dai finanzieri sono sia di natura penale che commerciale.


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