Raccolta differenziata, la Regione si riprende i soldi
trenta sono salernitani
CAMPAGNA. I beneficiari del decreto regionale 1169 del 2008, in pratica il decreto che finanziava i piani comunali di raccolta differenziata, non avranno più le risorse assegnate. La scure del patto di stabilità è calata anche su questo. Spingere i Comuni a proseguire nella direzione di una raccolta differenziata sempre più pressante, per ridurre innanzitutto i rifiuti. Campagne di sensibilizzazione per far comprendere ai cittadini, alle famiglie, l’importanza di differenziare il più possibile, come farlo, quindi anche campagne presso le scuole e ovunque sia possibile. Ma anche richieste, da parte di Comuni, di essere attrezzati per fare la raccolta, per riuscire a sostenerla. Magari realizzando isole ecologiche o campagne di sensibilizzazione o semplicemente acquistando i necessari presidi, come buste o bidoni da consegnare agli utenti. Un programma che la Regione ha lanciato, finanziandolo con un decreto, nel 2008; che i Comuni hanno sposato, richiedendo le risorse disponibili. Ma ora tutto si ferma. Succede, così, che il settore Programmazione e gestione rifiuti della Regione, in una lettera inviata a 78 comuni della Campania, 30 salernitani, revoca i fondi assegnati. Il patto di stabilità sforato, che decide il bene ed il male di tutti i fondi regionali da mesi ormai, detta legge anche su questo argomento. Dunque, raccolta differenziata sì, a rischio di commissariamenti sempre all’angolo, ma fondi per sostenerla no, non se ne possono concedere. Non rientrerebbero tra i fondi concedibili per stare in quel patto. Secondo la missiva degli uffici regionali, infatti, per quegli atti che «non rivestono carattere di obbligatorietà… occorre adottare provvedimenti di revoca in autotutela». L’invito della Regione è quello di «sospendere le attività inerenti la gestione dei finanziamenti» assegnati. Ed i Comuni pressati dalla necessità differenziare restano a secco, i fondi preziosissimi a sostegno dei piani comunali di raccolta differenziata sono ora congelati, con un ulteriore problema da risolvere. «Questo dà il senso di quell’abbandono a cui i Comuni sono lasciati in ogni settore, compreso quello dei rifiuti, che pure dovrebbe essere una priorità, insieme a sanità, lavoro, disoccupazione», dice il sindaco di Campagna, Biagio Luongo, città che ha ospitato una discarica nel 2004, a Basso dell’Olmo, sversatoio “dirimpettaio” di Macchia Soprana. «Gli impegni si mantengono – tuona ancora – Invece ci ritroviamo con una Regione che non fa nulla per supportare la differenziata. Non ha costruito ancora quella necessaria filiera dei rifiuti, deve rivedere la legge regionale sugli ambiti provinciali, deve fare il compostaggio, il termovalorizzatore, deve sostenere nella spesa dei Comuni; invece taglia, taglia ed ora blocca anche fondi per migliorare la differenziata». Ecco i Comuni che restano senza risorse per i propri piani: Pellezzano, San Mango Piemonte, Roccadaspide, Montecorvino Pugliano, Postiglione, Scafati, Serre, Baronissi, Palomonte, Salerno, Salvitelle, Teggiano, Valva, Eboli, Albanella, Campagna, Angri, Pagani, Torre Orsaia, Sarno, Atena Lucana, Buccino, S. Cipriano, Castel San Giorgio, San Rufo, Giffoni Valle Piana, Ottati, Monte San Giacomo, Moio della Civitella, Casalvelino.