Bruciò il tricolore, denunciato dalla polizia per vilipendio

Confermato il maxi-corteo di oggi pomeriggio nei comuni vesuviani
30 ottobre 2010 - Francesco Gravetti
Fonte: Il Mattino

TERZIGNO.«Berlusconi ci ha convinto, su cava Vitiello non ha usato parole come ”congelamento” o ”sospensione”, ha detto che sarà cancellata. E sulla Sari ha promesso la bonifica e l'impegno a far sversare solo la frazione secca dei 18 Comuni del Parco Vesuvio, che dovranno fare più differenziata. A questo punto valuteremo anche l'opportunità di fermare la protesta». Nazarena Gargiulo è la mamma vulcanica che organizzò l'invio dei temi antidiscarica degli alunni delle scuole di Boscoreale a Terzigno al premier. Ieri col presidente del consiglio ha avuto un lungo colloquio, dal quale è uscita piuttosto soddisfatta: «Dopo tante delusioni, quelle del presidente sono parole che ci danno fiducia. Quando gli abbiamo spiegato della puzza è apparso attento e sinceramente dispiaciuto». Il fronte della protesta, dunque, potrebbe ora aprirsi al dialogo col Governo, dopo l'incontro con Berlusconi. Anche Franco Matrone, del coordinamento dei comitati antidiscarica, spiega: «Prendiamo atto di ciò che ha detto il premier. Vedremo se gli sviluppi saranno concreti» ma ribadisce che la manifestazione di oggi si farà lo stesso. Il corteo partirà alle 17 da tre punti diversi: piazza Sant'Anna a Boscotrecase, piazza Vargas a Boscoreale e via Zabatta (presso il bar Il Rifugio) a Terzigno. Da lì, tutti alla rotonda di via Panoramica, dove intorno alle 20 è previsto un finale musicale. Restano, comunque, gli strascichi della battaglia dei giorni passati: il trentenne Salvatore Alasci (nella foto) dovrà farsi un processo per vilipendio alla bandiera e adunata sediziosa. Sette giorni fa si arrampicò su un ulivo e bruciò il tricolore, ieri è stato denunciato dalla polizia. Al «Mattino» raccontò di averlo fatto perché, pur sentendosi «orgogliosamente italiano, qui è Kabul, altro che Italia». Chi, invece, deve il suo nome alla protesta contro l'impianto di Terzigno è Gaia Maria Iovino, nata qualche ora fa da un papà e una mamma ambientalisti, verdi e vesuviani. La madre, Angela Giugliano, consigliere comunale a San Gennaro Vesuviano, è stata sulla rotonda di via Panoramica a protestare fino a due giorni prima del parto. La bambina avrebbe dovuto chiamarsi solo Maria, poi la decisone di darle il nome Gaia, la cui radice deriva dal greco e significa «terra»

Powered by PhPeace 2.6.4