Il grido di Lucia: «Mi do fuoco, ma di qui non si passa»

Ritora la pasionaria di Giugliano
due anni fa rimase ustionata mentre inscenava la protesta choc
29 ottobre 2010 - Cristina Liguori
Fonte: Il Mattino

Giugliano. «Ho con me un accendino. In questa busta c’è la benzina. Cosa vuole Berlusconi che ci sia un morto? Non c’è problema, ci sarà un funerale, il mio». Lucia De Cicco è decisa, non guarda in faccia a nessuno. Seduta sul vialone di ingresso, ai cancelli del mega-sito di stoccaggio, è pronta a darsi fuoco una seconda volta. Blocca i camion, pronti a sversare, grazie ad un documento firmato da Cesaro, con l’avallo di Bertolaso, restando seduta sull’asfalto o su una sedia a seconda della disponibilità e della sua forza fisica. «Ecco cosa vogliono da noi, ci vogliono morti». Era il 3 marzo del 2008 quando Lucia De Cicco, definita la «pasionaria» di Taverna del Re, si diede fuoco per protesta a causa dell’ennesima riapertura del sito di stoccaggio di ecoballe, una discarica a cielo aperto. Un’area vasta quanto il comune di Calvizzano, 6 kmq di spazzatura impacchettata. Le ustioni, ancora visibili sul suo volto, le procurarono diversi giorni di prognosi in ospedale ed uno choc che ancora oggi le provoca dei vuoti di memoria. Il suo gesto eclatante arrivò al presidente della Repubblica, che si disse preoccupato, ed a tutti i media nazionali. Un atto che sconvolse i manifestanti e gli ambientalisti che l’accompagnavano. Un gesto rimasto nella storia della protesta ed al quale ancora oggi si fa riferimento. La scintilla della protesta di Taverna del Re, scoppiò nell’ottobre del 2007. Da allora la pasionaria non è mai mancata ad un solo presidio, una sola protesta. Ha presenziato ai tavoli in Prefettura, ha tentato, invano, di difendere un territorio attaccato su più fronti. Oggi, di nuovo, si ritrova ai varchi a bloccare tir, grazie al supporto dei comitati e dei manifestanti, che, la pregano, di non compiere atti scellerati. «Non mi interessa cosa dicono, io sono pronta a qualsiasi cosa – commenta - Il territorio aspetta da mesi e mesi una bonifica, ci sono accordi, protocolli firmati, perché nessuno interviene?». La pasionaria, sul sito dalle otto del mattino, è rimasta seduta su una sedia l’intera giornata fin quando non ha ricevuto rassicurazioni circa l’arrivo dei tir. «Io non mi muovo da qua fin quando non faranno dietrofront definitivo. Siamo lo sversatoio della Campania, ad ogni emergenza si viene qui – spiega brandendo l’accendino - Tutto si risolve riempiendo Giugliano di immondizia di ogni genere. Ma che siamo bestie? La protesta paga ed io resto qui. Non mi muovo. Di qui non si passa».

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