Quarto inceneritore a Giugliano per eliminare il disastro ecoballe
«Il quarto termovalorizzatore va realizzato per smaltire le ecoballe». Silvio Berlusconi non ha dubbi e rilancia il piano per costruire il quarto impianto. Stando ai calcoli degli esperti, ci vorrebbero almeno 35 anni per smaltire le ecoballe di Taverna del re, a Giugliano, ricorrendo alla terza linea del termovalorizzatore di Acerra. Una soluzione non praticabile perché quelle balle, sei milioni di tonnellate di spazzatura circa, vanno rimosse al più presto. Così la nascita del quarto inceneritore a Giugliano torna d’attualità, peraltro dopo che è tramontata l’ipotesi di costruirlo a Santa Maria La Fossa, nel Casertano. L’impianto, dunque, dovrebbe essere destinato esclusivamente allo smaltimento dei rifiuti accatastati da sette anni nel sito di stoccaggio più grande d’Europa. È anche l’orientamento della Provincia di Napoli, di concerto con i Comuni di Giugliano e Villa Literno e con la Regione Campania. La costruzione dell’impianto avverrà però solo dopo la caratterizzazione e la messa in sicurezza dell’area, che come già documentato dalla Procura di Napoli, è gravemente compromessa dal punto di vista ambientale. «Abbiamo i fondi, 47 milioni per procedere subito alla messa in sicurezza di tutti i siti inquinati - ha detto a tal proposito nelle scorse settimane l’assessore regionale all’Ambiente Giovanni Romano - interdiremo subito i pozzi, rimuoveremo 870mila tonnellate di percolato. Poi via libera alla distruzione delle ecoballe». Ma la soluzione non vede tutti d’accordo e il dibattito resta aperto. In ogni caso, secondo il presidente del Consiglio «non c’è altra soluzione» e questa resta una strada obbligata per archiviare definitivamente il nodo delle ecoballe. Bisognerà pertanto avviare le procedure di realizzazione dell’impianto anche se la priorità spetta prima ai termovalorizzatori di Napoli e Salerno che per Berlusconi devono essere inaugurati entro i prossimi due anni.