Blocchi alle discariche e camion fermi «Così è impossibile ripulire la città»

Riapre Macchia Soprana, è rivolta. Taverna del Re, torna la pasionaria che si diede fuoco
29 ottobre 2010 - Gerardo Ausielllo, Tonia Limatola
Fonte: Il Mattino

Acerra. Silvio Berlusconi torna in Campania ed annuncia che «Napoli sarà ripulita in tre giorni», ma le proteste non si placano e la strada resta in salita. La tensione è alle stelle a Chiaiano, nella periferia settentrionale di Napoli, dove la scorsa notte i camion non hanno potuto sversare i rifiuti in discarica. Fino alle 3, infatti, gli automezzi sono stati bloccati dai comitati antidiscarica e delle oltre 700 tonnellate di rifiuti da sversare solo 500 sono state trasferite. L’emergenza appare ancora più grave se si considera che nel sito di trasferenza temporanea di Taverna del Re, a Giugliano, non è stato possibile svuotare i circa 30 camion per 350 tonnellate. I manifestanti hanno costretto l’azienda del Comune di Napoli a richiamare i propri mezzi. In strada è tornata anche la «pasionaria» Lucia De Cicco, che due anni fa si diede fuoco per bloccare l’arrivo delle ecoballe nel sito, che fu poi chiuso. La donna era di vedetta dalle 7 del mattino e, quando dopo due ore sono arrivati i primi camion, ha parcheggiato di traverso la propria utilitaria in attesa dei rinforzi. Dopodiché, armata di bottiglia incendiaria, si è sdraiata sull’asfalto determinata a far scattare di nuovo l’accendino. «Se dopo avermi vista con il viso segnato dalle fiamme Berlusconi non ha pensato che Giugliano aveva già sacrificato troppi spazi, vuol dire che vuole un morto per fermarsi - ha tuonato la 48enne - Noi siamo disposti ad accontentarlo. D’altra parte Terzigno insegna: si vince dove si fa la guerra e noi siamo stufi di essere considerati un popolo poco reattivo». Un provvedimento della presidenza del Consiglio aveva messo per iscritto che Taverna del Re sarebbe stata bonificata. Su quest’impegno il sindaco Giovanni Pianese e i capigruppo consiliari hanno chiesto un tavolo di confronto con la Provincia. «Sono molto preoccupato perché così andiamo in difficoltà - ha spiegato l’assessore all’Ambiente del Comune di Napoli, Paolo Giacomelli - purtroppo abbiamo ancora 1.500 tonnellate di rifiuti in strada. Se non svuotiamo i nostri mezzi, difficilmente potremo raccoglierli». La situazione si complica perché il presidente del Consiglio ha annunciato che la discarica di Terzigno ospiterà d’ora in avanti esclusivamente l’immondizia dei comuni del Vesuviano. Proprio a Terzigno, nonostante le rassicurazioni di Berlusconi, le polemiche non si placano: «È stato dichiarato che ci sono stati contatti con i sindaci e che questi sarebbero pronti a firmare il documento: per quanto mi riguarda io non ho avuto nessun tipo di contatto con Berlusconi e non ho alcuna intenzione di firmare quel documento fin quando non avrò certezza assoluta che Cava Vitiello non sarà aperta» attacca Gennaro Langella, sindaco di Boscoreale, riferendosi alle parole del premier ad Acerra. E ieri le «mamme vulcaniche» hanno inviato una lettera al ministro delle Pari opportunità, Mara Carfagna, con richieste specifiche: la non apertura del secondo sversatoio nel Parco Vesuvio, la chiusura della discarica Sari, l’immediata bonifica della stessa e dei territori circostanti. «Noi non vogliamo soldi, come le compensazioni - hanno scritto nella missiva - Tutte le risorse umane e finanziarie in campo devono essere concentrate nella risoluzione strutturale del problema». Le proteste, intanto, si estendono anche nel Salernitano dove si teme la riapertura di Macchia Soprana, a Serre, mentre l’assessore regionale all’Ambiente Giovanni Romano ha escluso il possibile coinvolgimento del sito di Valle della Masseria, sempre a Serre. I cittadini sono pronti alle barricate, come ha ribadito il sindaco Palmiro Cornetta: «Bertolaso vuole riaprire Macchia Soprana. Gli abbiamo detto che i patti non erano questi. Ci opporremo con tutte le nostre forze. Perché Macchia Soprana è una discarica ormai chiusa. Ha completato il suo ciclo».

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