"Rifiuti via da Napoli in tre giorni" Berlusconi: i miasmi colpa dell'Asìa
«Tra tre giorni a Napoli non ci saranno più rifiuti»: Berlusconi arriva ad Acerra e promette un nuovo miracolo. L’affollatissima conferenza stampa si svolge in una saletta nei locali del termovalorizzatore. Prima il premier ha brevemente visitato l’impianto, poi ha tenuto un vertice con il governatore Caldoro, i cinque presidenti delle Province e i prefetti della Campania. Nessun effetto sorpresa, questa volta. Non ci sono stati annunci di nuovi stanziamenti, come sperato da molti. Si è fatto, invece, il punto sull’attuazione del secondo piano Bertolaso, quello annunciato venerdì scorso. «Questa mattina - ha detto Berlusconi - abbiamo fatto un buon lavoro e posso dirvi che fra tre giorni le 2.500 tonnellate di rifiuti che esistevano a Napoli quando ci siamo presi la responsabilità come governo di intervenire, non ci saranno più». E non solo. Secondo il premier sono praticamente spariti anche i miasmi che per mesi hanno ammorbato Terzigno e dintorni: «Avevamo detto che in dieci giorni si sarebbe risolto il problema e siamo già molto avanti. A sei giorni abbiamo risolto il problema al 90%». Come? Secondo il presidente del Consiglio l’obiettivo è stato raggiunto rimuovendo l’Asìa. E questo anche se l’azienda ribadisce di essere ancora al lavoro nella cava. Dice il premier: «La società in un momento di grande difficoltà economica ha ritenuto di non dover far passare i rifiuti da portare a cava Sari attraverso gli impianti di triturazione, dunque, non sono arrivati i rifiuti stabilizzati che non producono cattivo odore». Cosa che, promette il premier, d’ora in avanti non avverrà più. Immediata la replica dell’amministratore delegato dell’azienda Daniele Fortini che dice: «Abbiamo portato i rifiuti tal quale dove l’ufficio flussi gestito dalla struttura del sottosegretariato ci ha detto di portarli: in discarica». D’ora in avanti a cava Sari, ha spiegato il premier, andranno solo i rifiuti dei diciotto Comuni Vesuviani. Anche questi, però, almeno per ora non passeranno per gli impianti di stabilizzazione. Il premier è anche ottimista sulla possibilità che i sindaci dei cinque Comuni interessati alla discarica siglino l’accordo proposto dal sottosegretario nello spazio di dieci giorni. «Le provocazioni non sono della popolazione ma di alcuni facinorosi - ha sottolineato - Questi pare siano anche organizzati in quattro diverse situazioni e hanno messo a dura prova pazienza e capacità di resistenza delle forze dell'ordine». Il premier ha poi ricordato i punti salienti del progetto già illustrato dal capo della protezione civile nei giorni scorsi: la spazzatura della provincia di Napoli sarà divisa tra i tre stir, cava Sari e la discarica di Chiaiano. L’apertura di cava Vitiello è «sospesa sine die». E non ci sarà più bisogno di discariche se, come il premier ritiene sia possibile fare, i due termovalorizzatori di Napoli e Salerno saranno realizzati in un anno e mezzo. Un passo in avanti rispetto a quanto annunciato da Bertolaso che nei giorni scorsi aveva detto: «Non ci sarà bisogno di nuove discariche prima dell’estate». Sarà poi costruito un quarto termovalorizzatore nel giuglianese per inghiottire le ecoballe disseminate per la Campania. E intanto, dice Berlusconi, l’impianto di Acerra continuerà a funzionare bene come ha fatto finora: nonostante il blocco di due delle tre linee tra settembre e ottobre, ha infatti bruciato 415 mila tonnellate, cioè l’84 per cento di quanto previsto. Altro punto dolente la raccolta differenziata che a Napoli secondo il presidente del Consiglio raggiunge il 18 per cento solo sulla carta mentre in realtà non arriva al 15. Sarà perciò necessario studiare, come ha ribadito anche il governatore Stefano Caldoro, «un’azione incisiva, a livello nazionale, che comporti un serio commissariamento».
Un lapsus in conferenza stampa. Silvio Berlusconi ad Acerra ha confuso il nome del sito di smaltimento di «Ferrandelle» chiamandolo invece «Ferrarelle». Poi ha commentato con sarcasmo: «Sapete, sono figlio della pubblicità», ha scherzato il premier per spiegare l’accaduto.
In un altro passaggio della conferenza stampa ad Acerra il Cavaliere anzichè dire «ecoballe» si è lasciato sfuggire un «euroballe», complice forse il pensiero legato al successivo appuntamento comunitario al quale ha preso parte nel pomeriggio a Bruxelles sulla governance economica.
Il micidiale percolato delle discarice trasformato nelle parole del premier in un sen’altro più piacevole «pergolato», altro lapsus di Berlusconi ad Acerra che poi ironizza: «Quando si ha una certa età si ricordano i concetti ma si fa più fatica a ricordare i nomi... Tranne quelli delle ragazze».