La 'guerra civile'

Ancora una notte di scontri, due arresti

Cinque poliziotti e un carabiniere feriti: bersagliati con lancio di petardi
25 ottobre 2010 - Giuseppe Esposito
Fonte: Giornale di Napoli

TERZIGNO - Ancora una notte di scontri e di contestazioni contro i sindaci a Terzigno. Clima da guerra civile, notte rovente conclusasi con sei rappresentanti delle forze dell'ordine feriti e due arresti. Le persone finite in manette sono Fabio Spirito e Annunziata Alfieri, entrambi 2I enni e residenti rispettivamente di Scafati e di Ottaviano. Farebbero parte di uno dei gruppi protagonisti degli incidenti della scorsa notte a Terzigno: devono rispondere di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, accuse per le quali saranno processati questa mattina per direttissima. Poco dopo le due della scorsa notte - è spiegato in una nota della questura -, in seguito a diversi assalti ai poliziotti, con vere e proprie tecniche di guerriglia urbana, con lanci di sassi, petardi e molotov in via Panoramica direzione Pompei una frangia di manifestanti tra cui i due giovani ha tentato di nascondersi in una traversa laterale, dove sono stati bloccati ed arrestati. Durante le fasi dell'arresto, altri giovani travisati da passamontagna sono riusciti a scappare. Alcuni agenti hanno dovuto ricorrere alle cure dei sanitari degli ospedali di Boscotrecase. I poliziotti hanno rinvenuto e sequestrato, nella traversa dove si stavano nascondendo, una molotov ed un cappuccio di lana a cui erano stati praticati due fori a modo di passamontagna.
Le contestazioni e le tensioni sono cominciate in via Panoramica dove i sindaci si erano recati intorno alla mezzanotte per illustrare i contenuti del documento concordato nella riunione in prefettura a Napoli con Guido Bertolaso. Di "clima crescente di contestazione" parla esplicitamente il sindaco di Boscoreale Gennaro Langella, che racconta anche di "facinorosi" che hanno condizionato l'assemblea, facendo respingere il documento. I sindaci del vesuviano, dunque, ieri non si sono recati in prefettura, dove c'è stato un ulteriore appuntamento, nel tentativo di provare ad illustrare alla "gente per bene", come spiega Langella, i contenuti dell'intesa trovata. L'altra notte, dopo l'assemblea sassaiole e molotov contro le forze dell'ordine, un'auto di un giornalista freelance incendiata, un mezzo blindato danneggiato e sei feriti tra poliziotti e carabinieri con prognosi da tre ai sette giorni anche per traumi da scoppio. Gli scontri, con cariche e lanci lacrimogeni, sono andati avanti fino alle cinque di ieri mattina sia su via Panoramica, sia, dopo che i manifestanti pacifici erano andati via, sulla vicina via promiscua dove gruppi criminali hanno continuato con lanci di pietre e ordigni esplosivi. "Non voglio che le sorti della mia comunità siano decise da facinorosi che non hanno alcun interesse a risolvere la situazione - dice Langella - il nostro obiettivo deve essere isolarli. Stamani (ieri per chi legge, ndr) andrò a confrontarmi con la parte sana di Bosco-reale. Se ci sarà ancora contestazione porterò la mia fascia al prefetto".

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