Caffè caldo e cornetti per vincere la stanchezza
San Tammaro. Una tenda davanti all’entrata del sito di “Maruzzella”. Questo è il quartier generale del presidio delle fasce tricolore che da martedì sera «sorvegliano» la discarica di San Tammaro. In un angolo vi è una stufa. Il padrone di casa, il primo cittadino Emiddio Cimmino, racconta: «La scorsa notte faceva freddo, c’erano forse otto gradi. Per fortuna che hanno portato questa vecchia stufa». Una notte molto lunga quella del sindaco e dei suoi colleghi, passata al freddo per scongiurare il pericolo rappresentato dai rifiuti in arrivo dal Napoletano, secondo l’ordinanza firmata dal presidente della Regione Stefano Caldoro. Tutti avvolti nei giubbini per riposare occasionalmente, illuminati da una lampadina alimentata da un gruppo elettrogeno. Ogni tanto qualcuno si avvicinava a una cassetta contenente qualche bottiglia d’acqua e coca cola, per dissetarsi e spezzare in qualche modo la monotonia dell’attesa. Alle prime ore di ieri mattina, qualche altro primo cittadino e qualche amico, mattiniero, ha portato del caffè caldo e dei cornetti, per rendere meno amaro il risveglio dei manifestanti. Poco dopo una cinquantina di rappresentanti di altrettanti comuni del Casertano erano già davanti alla discarica per impedire l’ingresso di qualsiasi mezzo che non provenisse da Terra di Lavoro. Poco più avanti vi erano i carabinieri, una camionetta dell’Esercito e gli agenti della polizia di Stato. Verso le 13 si è diffusa una voce: «Stanno arrivando i rinforzi». Tensione e anche un po’ di timore per una situazione che sarebbe potuta precipitare. E invece, mezz’ora dopo, è arrivato soltanto il cambio della “guardia” e i panini che qualche volenteroso ha portato al presidio per rifocillare i dimostranti. All’imbocco della discarica, degli operai fanno da sentinelle, per molte ore hanno fermato i camion che arrivavano, cercando di identificarli. Verso le 17 l’affluenza è aumentata. I rappresentanti di tanti Comuni della provincia hanno portato la loro adesione alla protesta e il consenso all’approvazione del documento indirizzato alle istituzioni sovracomunali. Per ripararsi dal freddo e dalla pioggia hanno cercato di entrare tutti nella tenda. Come è ovvio che sia, molti sono rimasti fuori. Dopo la riunione il sindaco ha annunciato: «Il presidio resterà almeno fino a domani». Per primi cittadini e consiglieri comunali, pronti ad alternarsi nelle ore notturne, si profila una nuova notte di veglia