Caccia ai nuovi siti, camion bloccati a Chiaiano

Riapre una piazzolla di Taverna del Re, scatta il presidio dei cittadini. Proteste anche a Serre
28 ottobre 2010 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

La notizia arriva a Giugliano nelle prime ore del pomeriggio e già al tramonto un drappello monta la guardia al sito di Taverna del Re dove in nottata sono arrivati i primi camion di rifiuti guidati dai dipendenti del consorzio di bacino. Vengono da Napoli e scaricheranno sulla piazzola 12 la spazzatura che non può essere incamerata dall’impianto di tritovagliatura che dopo il sovraccarico di questi giorni sta scoppiando. I rilievi dell’Arpac e della Asl hanno giudicato che l’area è idonea. Altri camion sono già partiti alla volta della Calabria dove a Pianopoli sono stati fermati dalla popolazione in rivolta. A Serre si protesta contro l’ipotesi di riapertura della discarica di Macchia Soprana e ieri sera c’è stata una lunga assemblea. E ieri sera, a Chiaiano, un centinaio di persone ha bloccato gli autocompattatori carichi di rifiuti diretti alla discarica. Scene già viste una, cento, mille volte. Inutili tutti i tentativi di chiarire, spiegare, calmare gli animi. Scrivi spazzatura e leggi protesta. Ormai in Campania è così. Le file dei camion davanti agli impianti di tritovagliatura di Giugliano, Tufino e Caivano si allungano: sono gli autocompattatori in attesa di sversare. Cava Sari doveva essere aperta già stasera, ma se ne parlerà domani: i sindaci hanno chiesto uno slittamento per spiegare ai cittadini quello che è stato fatto e come sarà gestita la discarica a partire dai prossimi giorni, mentre la Provincia provvederà, finanziariamente o con proprie imprese, alla rimozione dei cumuli che ancora ingombrano le vie d’accesso alla discarica. I vertici si susseguono a ritmo incalzante in Prefettura, in Regione, in Provincia. Si discute dell’oggi, dei flussi da regolare per i camion in partenza verso gli stir e le discariche. Ma sullo sfondo resta la preoccupazione per il domani. E l’assessore Romano spiega: «Non è detto che apriremo uno dei siti previsti dal decreto 90. Tutt’altro. La legge non ce lo impone e Valle della Masseria e Andretta non sono compresi nei piani d’ambito e quindi nella legge regionale». L’ipotesi è quella di individuare un nuovo sito. Ma non sarà facile. La caccia alla discarica è riaperta mentre il sindaco di Giugliano, Giovanni Pianese (nella foto), è già sul piede di guerra e spiega: «Se la decisione di riaprire Taverna del Re è stata presa per sostituire la discarica di Terzigno si da ragione ai violenti. Non è giusto e non è legale far pagare ancora una popolazione generosa. Se si tratta di un provvedimento temporaneo bisogna capire di che si tratta, ma non si può gravare sempre sullo stesso territorio». Nel giuglianese resta ancora gran parte dei sei milioni di balle depositate durante le passate emergenze. E proprio intorno al sito di Taverna del Re si è combattuta negli anni passati una delle battaglie più dure dell’emergenza infinita. Questa volta, però, a detta del primo cittadino non dovrebbe arrivare la spazzatura impacchettata (nessuno più si azzarda a parlare di ecoballe), ma la spazzatura raccolta a Napoli che non può essere depositata nello stir. «In questo caso - sottolinea Pianese - non potrà restare a Taverna del Re più di qualche giorno altrimenti si tratterebbe di una discarica abusiva. E aprirla sarebbe un reato penale. Se c’è una emergenza generale bisogna convocare i sindaci, sedersi e parlare». Seicento tonnellate di spazzatura in strada abbandonati, e quattro camion in attesa da ore di sversare allo Stir di Caivano. Il sindaco Sauro Secone protesta per l'assurda situazione. «Da 42 ore i camion della Quarto Multiservizi spa, che cura il servizio di raccolta sul nostro territorio, sono all'ingresso dello Stir in attesa di scaricare. I mezzi sono stracarichi di rifiuti, mentre per le strade di Quarto stiamo superando le 600 tonnellate di spazzatura non raccolta. Non sappiamo più a quali santi rivolgerci! Le strade della città sono ricoperte di sacchetti». Contemporaneamente sono scesi in campo i primi cittadini dell’area nolana che pronunciano un secco no ad ogni ipotesi di insediare un nuovo invaso in zona, anche se, almeno ufficialmente, nessuno ne ha mai parlato. «Tre milioni di tonnellate di rifiuti bastano e avanzano. Nessuna discarica dovrà essere realizzata sul nostro territorio» dice il documento approvato durante il consiglio comunale di Tufino.

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