Stop ai rifiuti di Napoli, si torna alla normalità

L'ultimo compattatore del Napoletano ha lasciato la discarica di Pustarza alle ore 15,30 di ieri, proprio mentre arrivavano sul posto una trentina di ambientalisti, intenzionati a verificare che non ci fossero ulteriori conferimenti di rifiuti da Napoli. Da oggi i cancelli dell'impianto di Savignano restano aperti solo ai mezzi provenienti della provincia di Avellino e a quelli di Salerno, per la cosiddetta quota di solidarietà. Cessano gli effetti dell'ordinanza Caldoro, ma soprattutto si materializza il principio della provincializzazione del ciclo dei rifiuti, così come espresso dal Tar del Lazio che non ha consentito al governatore della Campania di poter reiterare il provvedimento adottato la settima a scorsa. «Ora si rispetti l'ordinanza del Tar - sostiene il presidente della Provincia, Cosimo Sibilia - . Si torna alla normalità, meglio ancora alla stessa situazione che c'era prima dell'ordinanza di Caldoro». Sibilia ha anche espresso un giudizio sulle polemiche dei giorni scorsi per le accuse che gli hanno rivolto sia il presidente della provincia di Napoli, Luigi Cesaro, che l'assessore regionale all'Ambiente, Giovanni Romano ed ha ribadito di non sentirsi sotto accusa e che continuerà a difendere I'Irpinia. Ma non solo. Non ci sarà alcuna possibilità di immaginare un'altra discarica sul Formicoso. «Non ci provassero nemmeno«. Questa la sua categoria affermazione. Sulla stessa linea l'assessore provinciale all'ambiente, Domenico Gambacorta, che, partecipando a Napoli ai lavori della Commissione Ambiente e Territorio della Regione, ha ribadito la necessità di andare avanti sulla strada della provincializzazione. «Siamo stati solidali - ha precisato - e continuiamo ad esserlo con Salerno, ma non si parli più di emergenza, immaginando l'utilizzo di Pustarza. Tra l'altro questo impianto è fondamentale per la nostra provincia. La quarta vasca sarà disponibile solo a giugno prossimo. La capienza della terza vasca è limitata». Sulla chiusura di Pustarza ai compattatori del Napoletano interviene con una nota alquanto polemica il coordinamento provinciale dell'Udc. «La sospensione e la non riconferma dell’ordinanza d’urgenza emessa dal Governatore Stefano Caldoro - si legge nel documento dell'Udc - rappresenta un’occasione importante per stabilire il discrimine che esiste e deve esistere tra l’attendibilità e l’inattendibilità istituzionale, tra la responsabilità e l’irresponsabilità di chi ha un ruolo politico ed istituzionale. Si era detto che il provvedimento avrebbe avuto effetti per una settimana e così è stato. Quell’ordinanza nasceva per venire incontro ad una situazione di vera urgenza, legata anche al momento di fortissima tensione che si è vissuto nell’area vesuviana. Con rammarico dobbiamo, però, registrare, quanto inutile abbaiare c’è stato immediatamente dopo la firma dell’ordinanza, quanti novelli eroi si sono messi a capo dell’ennesima protesta di piazza. Adesso in Irpinia - conclude il coordinamento - si torna alla normalità. Questa vicenda diventa il paradigma di certi atteggiamenti irresponsabili, quasi come se si volessero inventare falsi problemi per poi dire di avervi trovato una soluzione. Stesso discorso può valere per l’ipotesi di realizzazione di una discarica sul Formicoso. Non c’è bisogno di barricate perché abbiamo elementi per dire che quella ipotesi non è mai stata presa nemmeno in considerazione». Non manca, intanto, di far sentire la sua voce sulla necessità di interventi di bonifica a Pustarza Giovanni Maraiam di Ariano in Movimento. In una lettera inviata alla Procura della Repubblica e all'Arpac, Maraia ricorda che già nel 2008, in occasione di un'indagine sul suolo e sulle acque sotterranee nell'area della vecchia discarica, fu accertata la presenza di metalli pesanti, alcuni dei quali cancerogeni. «Quella discarica -sostiene Maraia - era stata abbandonata, mentre andava bonificata».