Marcegaglia: «Città pulite, non andate in Svezia ma a Salerno»

"Anche in Campania si può fare
il segnale è una città che passa dal 7% al 70% per la differenziata"
27 ottobre 2010 - Gianni Colucci
Fonte: Il Mattino

Il presidente di Confindustria usa l’esempio di Salerno per indicare come affrontare la nuova emergenza rifiuti. E il sindaco De Luca in Tv ripropone la candidatura della città a realizzare il termovalorizzatore: «Siamo pronti, la gara anche domani mattina». «Bisogna fare cose strutturali che non sono mai state fatte», dice Emma Marcegaglia. E per avere un esempio di cosa si può fare, aggiunge, «non bisogna andare in Danimarca o in Svezia, basta andare a Salerno che in due anni è passato dal 7 al 75% nella raccolta differenziata». Fatto che dimostra che «anche in Campania si può fare». Con l'emergenza rifiuti in provincia di Napoli «c'è ancora una volta il rischio che ci siano infiltrazioni della camorra, e questo è gravissimo», aggiunge il presidente di Confindustria, ieri a Napoli, dove chiede «interventi strutturali», e di porre fine ad un «immobilismo totale». «Serve la strumentazione che esiste dappertutto, discariche dove necessario, e termovalorizzatori dove necessario», dice la leader degli industriali. «Io chiedo che veramente - aggiunge -, al di là delle colpe del passato, bisogna che le amministrazioni provinciali, regionali, e anche il governo, agiscano per mettere in piedi subito questa strumentazione». Ieri a Sky e oggi a Uno Mattina, De Luca intanto prosegue la sua testimonianza di sindaco virtuoso. «Siamo una città a 50 chilometri da Napoli e mai abbiamo conosciuto l’emergenza rifiuti - dice al Sky - Oggi abbiamo puntato all’obbiettivo raccolta spinta: E siamo al primo posto tra le città italiane con oltre il 70%. Ciò significa che possiamo rendere la città autonoma con siti di trasferenza e due isole ecologiche per i rifiuti ingombranti e soprattutto il piano industriale serio per la raccolta differenziata. Abbiamo mandato presso a tutte le famiglie gli informatori che hanno battuto la città quartiere per quartiere». Racconta la sua esperienza che ha il sapore di una folgorazione, lui che non era mai stato un entusiasta della differenziata, si vanta delle multe per chi non rispetta le regole: «500 euro a chi sversa fuori dai cassonetti e fuori dagli orari». Poi le accuse. «Abbiamo fatto uno sforzo finanziario: costa la raccolta porta a porta. E oggi trovo francamente sconcertante la sospensione degli incentivo di 40 euro a tonnellata sulla differenziata, deciso una volta che era definita l’uscita dall’emergenza. Un provvedimento che scoraggia la differenziata e penalizza i punti di eccellenza e incoraggia sciatteria e incongruenza amministrativa. De Luca spiega anche la sua teoria: « Dovremmo vergognarci dopo 15 anni di emergenza, e finiamola con la camorra: quella è l’altra faccia della incapacità amministrativa. La camorra prospera su suoli e traffico dei rifiuti. Se noi comuni facciamo il trattamento finale, la camorra non ha spazio». Quindi scandisce i risultati raggiunti: «Da noi compostaggio in 14 mesi e siamo pronti per la gara sul termovalorizzatore. Il fatto è che noi ci siamo proposti, abbiamo f atto espropri e viabilità alla fine cambia il quadro delle responsabilità e da un commissario solo, Bertolaso, ci troviamo con cinque commissari: i presidenti delle provincie». Contesta la soluzione: «Nel resto d’Italia i comuni singoli e associati gestiscono il sistema». E ribadisce: «Domani mattina pronti a partire per la gara del termovalorizzatore, non che a me interessi molto sinceramente dato che siamo al 72% di raccolta differenziata. Ma siamo pronti a dare prova di responsabilità a patto che ci mettiamo a fare tutti le persone serie».

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