Il sito già nel Piano della Provincia ma sugli Alburni è una sorpresa
Non c'è alcuna alternativa
L’ondata di emergenza napoletana e l’impossibilità per i Comuni salernitani di portare i propri rifiuti ad Acerra non fa altro che anticipare i tempi di una decisione già presa: quella di aprire la discarica di Macchia Soprana. Nel Piano industriale per la gestione dei rifiuti (anno 2010-2013), redatto per conto della Provincia da Ecoambiente Salerno, l’ipotesi della riattivazione del sito era già stata presa in considerazione. Indipendentemente dal protocollo d’intesa firmato dal sindaco Palmiro Cornetta, che prevede uno sversamento di 700mila tonnellate di rifiuti, la Ecoambiente Salerno ritiene che la stessa discarica possa contenere non solo altre 120mila tonnellate bensì almeno 150mila. Il sito, secondo questo piano, avrebbe dunque dovuto riaprire nel 2011, tra qualche mese in pratica, e ricevere per tutti i dodici mesi 202,70 tonnellate di rifiuti al giorno. Mentre, per il biennio 2012-2013, le tonnellate quotidianamente previste sarebbero state ridotte, passando a 147,68 al giorno. Tutto ciò per raggiungere la capienza delle 150mila tonnellate necessarie per effettuare il «kepping» e chiudere definitivamente il sito. Un piano approvato anche dalla giunta provinciale quando Giovanni Romano aveva ancora la delega all’Ambiente a palazzo Sant’Agostino. Un piano, del quale, il primo cittadino di Serre ne è venuto a conoscenza soltanto ora. «Eppure - commenta ancora Cornetta - nel protocollo si parlava delle necessità da parte della Provincia di individuare un sito alternativo entro il 31 dicembre 2007». Quando, cioè, vi era ancora la precedente giunta, quella retta da Angelo Villani. Quando ha letto le carte, ieri mattina, per il primo cittadino di Serre è stata una doccia fredda. È proprio il mancato rispetto degli accordi al quale fa riferimento Cornetta e la mancata comunicaazione di una decisione già presa, che inasprisce gli animi. «Leggendo le carte delle intercettazioni telefoniche del filone giudiziario che ha coinvolto l’ex braccio destro di Guido Bertolaso, Marta Di Gennaro - prosegue Cornetta - capiamo che il capo della Protezione civile vuole Valle della Masseria a tutti i costi e che su Macchia Soprana gravano grossi problemi tecnici riguardanti la sicurezza. E questi problemi sono stati resi ancora più grandi dal fatto che manca il controllo del biogas e del percolato. Ma dalle stesse intercettazioni si evince anche che Bertolaso non ha nessun interesse su Macchia Soprana ma su Valle della Masseria. Non vorrei che uscissero fuori vecchie analisi di cui si parla nelle intercettazioni». Entro la fine del 2007 doveva essere liberata anche l’area di stoccaggio delle ecoballe in territorio militare di Persano. Cosa, anche questa, che è stata disattesa. Sarebbero dunque due, secondo quanto riferisce Cornetta, le discariche già aperte a Serre. Mentre resta l’incubo Valle della Masseria.