Pustarza, sentinelle per gli ultimi rifiuti da Napoli

Da domani senza più effetti l'ordinanza Caldoro.Sibilla: Vigiliamo". Presidi degli ecologisti
26 ottobre 2010 - Maria Elena Grasso
Fonte: Il Mattino Avellino

Discarica di Savignano È previsto per oggi, con il conferimento in discarica a Pustarza di circa 200 tonnellate di rifiuti, l’esaurirsi degli effetti dell’ordinanza di Stefano Caldoro sulla nuova emergenza in Campania. Da domani i compattatori del napoletano non potranno sversare neanche un grammo in più rispetto delle 1.200 tonnellate annunciate. Pesa, infatti, sull’ordinanza del governatore campano il pronunciamento del Tar del Lazio, che non consente proroghe e sancisce, invece, la provincializzazione del ciclo dei rifiuti. Anche il presidente dell’amministrazione provinciale, Cosimo Sibilia, è convinto che il capitolo Pustarza sia da considerare chiuso. «Stiamo lavorando e siamo vigili – dice – affinché oggi, come sancito dall’ordinanza Caldoro e dalla pronuncia del Tar Lazio che impedisce proroghe, sia l’ultimo giorno di conferimento per i rifiuti napoletani a Pustarza, ma anche per scongiurare il rischio di una seconda discarica sul territorio irpino». Il numero uno di palazzo Caracciolo non manca di manifestare, ovviamente, qualche scetticismo: «Quando si parla di rifiuti e, soprattutto, di Napoli - riprende - e della sua provincia, non si può mai essere del tutto tranquilli». Ma Sibilia non vuole alimentare tensioni e preoccupazioni. «La disponibilità di Pustarza – aggiunge – dovrebbe garantirci autonomia fino all’apertura del termovalorizzatore di Salerno: se le cose vanno in questa direzione, i rischi sono minimi. Tra l’altro, è impensabile pensare di poter gestire i termovalorizzatori sul livello provinciale: rientrano nel sistema regionale ed in tale ottica vanno intesi. La provincia di Avellino, poi, sta assicurando una cospicua fetta di solidarietà, soprattutto nei confronti del salernitano, e continuerà a farlo: il 60% dei rifiuti che quotidianamente vengono sversati a Pustarza arriva, infatti, da fuori Irpinia. In ogni caso, non porrò in essere alcuna azione senza un preventivo confronto con le popolazioni». In effetti, Pustarza non potrebbe neanche accogliere altri grossi quantitativi di rifiuti. La terza vasca, quella in uso, ha una capienza limitata: 50mila tonnellate. La quarta dev’essere ancora completata. Prima della primavera del 2011 non sarà disponibile. Nascono sicuramente da qui le preoccupazioni dell’assessore provinciale all’Ambiente, Domenico Gambacorta «perché si eviti di considerare Pustarza valvola di sfogo per le inadempienze altrui». A nutrire qualche allarme sono gli ambientalisti. Per domani pomeriggio, alle 14, è previsto un sit-in davanti i cancelli dello sversatoio di Pustarza. «Il nostro obiettivo - sostiene Anselmo La Manna del comitato «Tutela del Territorio» - è duplice. Da una parte vogliamo accertarci che effettivamente non arrivano rifiuti da Napoli. In secondo luogo intendiamo ribadire che anche questa discarica deve avviarsi verso l’esaurimento della sua funzione e quindi la bonifica e messa in sicurezza, a partire dall’area dove sorgeva la vecchia discarica comunale. Gli impegni assunti vanno mantenuti. Crediamo che il tam-tam avviato attraverso la rete per questo sit-in faccia convergere davanti i cancelli della discarica non solo la popolazione residente, ma anche gli amministratori provinciali e locali. Con loro va stipulato un nuovo patto per lo sviluppo del territorio». Ad impegni che non sarebbero stati mantenuti si richiama, infine, il consigliere provinciale Antonio Volpe quando rimprovera al sindaco di Savignano, Oreste Ciasullo, di aver elevato la tassa sui rifiuti. Pronta la replica di Ciasullo: «Volpe finge di non conoscere i fatti. Per due anni la tassa non è stata pagata, adesso è stata individuata un’altra forma di ristoro; sono state prelevate risorse dal bilancio comunale proprio per venire incontro ai cittadini che devono pagare la Tarsu, che non è più di nostra competenza»

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