Dagli stir al termovalorizzatore le nuove rotte della spazzatura

Napoli scarica a Chiaiano
A cava Sari l'immondizia dei paesi vesuviani
26 ottobre 2010
Fonte: Il Mattino

Una riunione operativa, quella di ieri in prefettura. L’ennesima nella quale si è anche messo a punto ancora una volta il complesso meccanismo che dovrebbe permettere di smaltire le 3100 tonnellate di spazzatura che vengono prodotte ogni giorno tra Napoli e Provincia. Un meccanismo estremamente delicato che potebbe essere messo in difficoltà se si inceppasse qualche rotella. Il piano parte da un dato. Napoli città produce 1200 tonnellate, mentre nella provincia ne vengono raccolta 1900. In tutto 3100 tonnellate di spazzatura da smaltire ogni giorno Poi c’è una constatazione: l’unico termovalorizzatore esistente di trova ad Acerra, in provincia di Napoli. Se Avellino, Benevento, Caserta e Salerno sono quindi autosufficienti dal punto di vista delle discariche non lo sono affatto dal punto di vista impiantistico: le balle prodotte dagli stir delle quattro province sono finora finite ad Acerra. D’ora in poi, invece, nel termovalorizzatore sarà bruciata solo la spazzatura lavorata a Caivano, Giugliano e Tufino che arriva tutta da Napoli e dintorni. In questo modo la necessità di spazio in discarica diminuirà e la vita dei siti si allungherà. A Chiaiano finiranno, infatti, 800 tonnellate di rifiuti provenienti da Napoli e da Marano. Le 500 tonnellate dei paesi Vesuviani andranno, invece, a Cava Sari. 1550 tonnellate andranno agli stir e poi al termovalorizzatore di Acerra. A questo punto bisogna ricordare che l’impianto non può bruciare tal quale: era stato costruito per bruciare Cdr, cioè combustibile da rifiuti, è stato adattato con qualche difficoltà e un cambio legislativo ad incenerire rifiuti semplicemente stabilizzati che hanno un potere calorifico molto inferiore. Non potrebbero mai bruciare tal quale non lavorato che contiene una elevatissima frazione umida. La restante quantità (tra le trecento e le quattrocento tonnellate) si stabilizzeranno e diventano terra di copertura per le discariche regionali. Questo per qualche mese ancora. Poi, esaurita la discarica di Chiaiano, si dovrebbe puntare sugli stir rimessi a punto per produrre solo il materiale secco. Il revamping comincerà dagli impianti non napoletani che comunque non potrebbero produrre ecoballe perché non avrebbero dove smaltirle. Tanti tasselli per comporre un unico puzzle. Tasselli che non possono in nessun modo saltare senza mettere a rischio l’intero ciclo. Ed è questo, probabilmente, il punto debole del sistema. E, infatti, il sottosegretario ha più volte sottolineato che non è possibile cambiare la legge perché bisogna lasciarsi la carta di riserva delle discariche che potrebbero tornare a essere necessarie.

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