Telefonata di Berlusconi: "Voglio i riultati"

Bertolaso: con questi impianti possiamo andare avanti fino all'estate, ci sono alternative a Cava Vitirllo
26 ottobre 2010 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

Discariche del vesuviano «Siamo a buon punto, trovo la situazione migliorata in alcune parti e in altre non peggiorata»: Guido Bertolaso ieri è tornato in prefettura per fare il punto sugli interventi avviati dopo il summit di ieri. Nel corso dell’incontro è arrivata la telefonata del presidente Berlusconi che, come ha sottolineato il governatore Caldoro, in questi giorni ha stabilito un filo diretto con Napoli. Il premier si è informato sulla situazione e ha sottolineato: «Bisogna continuare a lavorare per raggiungere i risultati e gli obiettivi che ci si è posti con l’accordo». All’incontro hanno partecipato tra gli altri il presidente della Regione Stefano Caldoro con l’assessore Giovanni Romano, quello della Provincia Luigi Cesaro, il prefetto Andrea De Martino e i tecnici che stanno lavorando su cava Sari. Il capo della Protezione civile si è detto ottimista che la situazione a Napoli possa tornare alla normalità in tempi brevi. «È noto che con la dirigenza dell’Asia non c’è un buon rapporto - ha detto Bertolaso - ma c’è il massimo rispetto per chi raccoglie rifiuti e il cordoglio totale per il lavoratore che ieri ha perso la vita». Oggi a terra ci dovrebbero essere ancora più di 1500 tonnellate di rifiuti. Ma la situazione secondo il sottosegretario è in via di soluzione anche se sullo sfondo resta l’incubo Terzigno. Ieri Bertolaso ha firmato un documento in cui se ne stabilisce la sospensione sine die, dando di fatto ragione alla linea sostenuta nelle settimane passate dal presidente Cesaro e dall’assessore Romano mentre il gruppo dei parlamentari del Pdl aveva sottolineato la necessità di dare il via a Cava Vitiello. Indicazione ripetuta venerdì mattina nel corso della conferenza stampa del capo del governo. Ieri il sottosegretario ha detto: «La provincia di Napoli si servirà del termovalorizzatore di Acerra che funziona bene: ieri ha bruciato 1500 tonnellate». E poi: «L’apertura di una nuova discarica non è vicina, nel modo più assoluto, non è immediata. Con la situazione attuale si va avanti fino alla prossima primavera, all’estate. Nella legge sono indicate altre località c’è un ampio margine per trovare alternative a cava Vitiello». Dichiarazioni commentate con entusiasmo di fronte alle telecamere da un paio di persone che si sono dette appartenti ai «comitati» e hanno proposto la realizzazione seduta stante di un monumento dedicato al sottosegretario. Ma Bertolaso ha sottolineato come, superata la nuova emergenza «Il dopo dovrà essere portato avanti dalle autorità locali, io sono qui per dare una mano». In Prefettura il capo della protezione civile ha detto di essere sempre pronto ad accogliere con un benvenuto i primi cittadini della zona vesuviana: «Auspico un ripensamento dei sindaci, ho detto che avremmo dato seguito unilateralmente al documento e sono convinto che, dopo questa dimostrazione di serietà, pacatezza e saggezza, si troverà l’accordo. Al di là del documento a noi interessa la concretezza e non le chiacchiere». Poi il punto sulla situazione di cava Sari. «Abbiamo cominciato a fare arrivare i camion con l’argilla per dare inizio alle attività di bonifica. Il primo obiettivo è l’eliminazione dei cattivi odori in questo modo andiamo incontro alla prima richiesta espressa dai cittadini». È stata impiantata la prima centralina per il controllo dell’aria. In campo i tecnici dell’Ispra, dell’Arpac e quelli indicati dai comuni per dare vita al processo di controllo e verifica concordati sabato notte. La situazione, secondo il capo della Protezione civile, non sarebbe particolarmente grave: «Nella cava abbiamo trovato del percolato, ma non credo che siano stati superati i limiti di legge: c'è un impianto e basta farlo funzionare. C'è anche l'impianto per il biogas che serve ad eliminare la puzza e fare soldi è stato predisposto e anche in questo caso si tratta di farlo funzionare. Si tratta di lavorare e non di fare chiacchiere». Poi l’ultima battuta. Polemica: «Se nelle nostre discariche ci fosse stato il percolato che ho visto in quello di altre regioni mi avrebbero arrestato e avrebbero buttato via la chiave».

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