Brunetta contro Iervolino "Cara Rosa, vivi su Marte"
Sei domande del ministro Renato Brunetta al sindaco Rosa Russo Iervolino sulla questione rifiuti e sulla gestione di Napoli dal 2001. Uno scontro istituzionale in piena regola dopo le parole di stima reciproca messe nere su bianco all’epoca del concorsone di palazzo San Giacomo organizzato come una sola Istituzione. Oggi nero su bianco ci sono due lettere «aperte» che l’uno ha mandato all’altra dove lo scambio di accuse è durissimo. Le schermaglie dello scontro si sono annunciate domenica quando Brunetta ha criticato il sindaco sulla differenziata. La Iervolino allora ha scritto la sua «lettera aperta»: «Caro Brunetta - scrive il sindaco - ma credi davvero che un punto in più o un punto in meno di raccolta differenziata avrebbero evitato lo scempio di una provincia, che è in condizioni molto peggiori del capoluogo, e la rivolta di una popolazione normalmente serena? Tutto ciò offende la tua intelligenza». «E poi - aggiunge la Iervolino - chi ti ha detto che ”non abbiamo mai fatto la raccolta differenziata”. È vero, siamo al 19 per cento perché, non solo il Governo non ha stanziato risorse aggiuntive per noi come è accaduto invece per Catania, Palermo e Roma, ma la Regione non ci ha versato i contributi dovuti e la Provincia non ci ha restituito quanto abbiamo anticipato per i servizi di sua competenza». «Ora, ammesso anche che fossimo arrivati al 30 per cento - scrive la Iervolino - il problema dei rifiuti ci sarebbe stato ugualmente perché il piano predisposto a suo tempo dal Governo Berlusconi per uscire dall’emergenza non è idoneo né accettato dalla popolazione: da qui la rivolta di Terzigno. Se ti scandalizza il fatto che siamo al 19 per cento, cosa pensi di Roma che è al 20 per cento e di Palermo ferma al 4 per cento?» «Se il nostro 19 per cento giustifica la rivolta di una provincia - conclude - cosa dovrebbe accadere a Palermo? La crisi della Campania è regionale e strutturale e dura da quasi vent’anni, malgrado una decina di commissari governativi. Allora ti chiedo: non sarebbe meglio se ognuno di noi parlasse soltanto dei problemi che conosce?». A sera arriva la risposta del ministro: «Caro Sindaco, non sarebbe certo un gran problema se io non conoscessi i gravi problemi legati al pessimo funzionamento del ciclo di smaltimento dei rifiuti napoletani. Il guaio è che non li conosci tu. Ne parli infatti come se fossi appena sbarcata da Marte e non invece alla guida della città dal maggio 2001». Brunetta è molto deciso: «Sei succeduta al tuo amico Bassolino. Colui che ricopriva il tuo ruolo quando venne dichiarata l’emergenza rifiuti in Campania». Quindi le sei domande. Sulla differenziata Brunetta ricorda alla Iervolino che Napoli dovrebbe essere al 35 per cento è invece è al 19%. «Perché questo ritardo?». Il secondo interrogativo: «Dov’eri quando il Governo Berlusconi approntava il piano per smaltire i rifiuti?». La lettera si fa ficcante: «Perché non ammetti che l’inadeguatezza del ciclo di gestione dei rifiuti prodotti a Napoli che vanifica gli sforzi degli oltre 300 Comuni campani?». La quarta domanda è più politica: «Come fai a pretendere che i cittadini facciano la raccolta differenziata se non li metti in condizione di farlo?». Il quinto e il se soto interrogativo sono di natura finanziaria: «Cosa puoi dirci del debito di 162 milioni del Comune verso Asìa e sull’impatto che questo debito produce sul ciclo dei rifiuti e sulla conseguente mancata corresponsione degli emolumenti al personale coinvolto?». E ancora: «Ti ricordo che il tuo Comune ha un debito di 45 milioni verso il Sottosegretario. Altri 76 verso le pregresse gestioni commissariali. Fanno 121 milioni. Come intendi pagarli? Cara Rosetta che l’ammuina amministrativa non aiuta a risolvere i problemi ma solo a confondere le idee».