Lepore: facinorosi affini agli ultrà odiano la divisa
«La legge va rispettata. Sempre, senza se e senza ma. Trovo gravissimo quello che è successo la notte scorsa, con l’aggressione ad alcuni agenti. Un episodio che ci inquieta molto».
Il procuratore di Napoli Giovandomenico Lepore accetta di commentare gli ultimi episodi di violenza che continuano a gettare una luce sinistra sulle proteste contro l’apertura di una seconda discarica a Terzigno solo a una condizione: «Parlo a titolo personale, prima da cittadino e poi da magistrato. I fatti, peraltro, ricadono nella competenza della Procura di Nola, e non in quella di Napoli».
Al di là della competenza territoriale, non le sembra che certe proteste abbiano ormai passato il segno di ogni tolleranza? «Mi inquieta molto vedere che le forze dell’ordine impegnate a garantire l’ordine pubblico vengano contrastate in modo così violento; e trovo allarmante che ci siano violenti che provino quasi piacere a fare quello che fanno: un divertimento assai simile a quello che si vede negli stadi di calcio, dove la divisa è trattata come un nemico da combattere».
Che nesso può esistere tra questi teppisti violenti e la criminalità organizzata? «Noi restiamo sempre vigili per verificare l’eventualità di eventuali infiltrazioni camorristiche, come verifichiamo costantemente segnali che possono venire da questa o da altre direzioni. Per ora non abbiamo nulla di concreto».
Che cosa direbbe invece alla parte di popolazione onesta che protesta pacificamente? «Che lo Stato siamo noi, e non è un’entità astratta. Mi auguro, insomma, che la ragione prevalga, e che i violenti vengano isolati proprio da quanti protestano in maniera pacifica. Occorre dare fiducia alle istituzioni: la gente ha la possibilità di costituirsi nei comitati di controllo per verificare che tutto avvenga senza provocare danni alle popolazioni residenti».