Sindaci minacciati, scatta la tutela: rafforzata la vigilanza

In prefettura decise misure per l'incolumità dei primi cittadini
"Cosa volete possa accaderci?"
26 ottobre 2010 - Paolo Barbuto
Fonte: Il Mattino

Dopo i giorni della protesta e della rabbia, dei camion bloccati e delle molotov, alle falde del Vesuvio adesso cominciano le prove di normalità. Si tenta di restituire alla cittadinanza una vita serena, però i sindaci - da tempo sotto pressione - proprio non riescono ad essere tranquilli. Ieri al primo cittadino di Boscoreale, e a quelli di Terzigno, Trecase e Boscotrecase, è stato annunciato l’avvio di un piano di controlli sulla sicurezza personale. Le misure di tutela dell’incolumità sono state decise nel corso di una riunione nella sede della prefettura a Napoli.
A Gennaro Langella, Domenico Auricchio, Agnese Borrelli e Gennaro Cirillo, rispettivamente sindaci di Boscoreale, Terzigno, Boscotrecase e Trecase, sono state chieste informazioni sui luoghi che frequentano, sulle abitudini quotidiane, sulle strade di residenza. Quelle zone verranno tenute sotto controllo, saranno vigilate con costanza per evitare che possa accadere qualcosa di spiacevole: «Ma cosa volete che possa accaderci? - prova a ridimensionare Langella che ha vissuto in strada i giorni della tensione - Abbiamo dimostrato alla cittadinanza di voler condividere la battaglia, quella giusta e pulita. Non pensiamo che qualcuno possa volerci male al termine di questi giorni carichi di rabbia e di adrenalina». Langella, come tutti gli altri sindaci, vuol premere l’acceleratore sulla normalizzazione della vita del suo comune. Cerca di deviare il discorso sulla riapertura delle scuole, sulla ripresa delle attività commerciali, sulle attività di controllo che sono state garantite per verificare cosa c’è nella discarica e nell’aria circostante. L’idea di parlare del piano di tutela e protezione non gli piace: «Voglio approfondire il discorso con il prefetto, spiegargli che non ci sentiamo minacciati. Se le forze dell’ordine ritengono che sia necessario, ce ne faremo una ragione; però credo che non ci sia nessun pericolo imminente». Di imminente, spiegano i sindaci del territorio interessato dalla protesta, c’è la necessità di cancellare le tracce dei giorni della protesta. Se far riprendere le attività è facile, rimuovere resti d’incendio, detriti, automezzi dati alle fiamme, massi usati per bloccare le strade, è decisamente più difficile. Il progetto per la ripulitura è già partito ma non sarà facile rimettere tutto a posto in breve tempo. Sarà soprattutto molto costoso per i comuni che non navigano nell’oro. Per il sindaco di Boscoreale uno dei problemi più gravi è il riposizionamento della segnaletica divelta «ma soprattutto dei semafori che vanno reinstallati e hanno un costo molto elevato». A breve arriveranno nella zona della discarica le strutture per il rilevamento dell’aria. È una maniera per avere certezze su quel che è stato sversato «Ma anche per riconquistare la fiducia della gente», dicono i sindaci che oggi sono concentrati nella battaglia per riavvicinare la cittadinanza alle istituzioni. Alla rotonda panoramica, luogo simbolo della protesta dei cittadini diventato, purtroppo, scenario dei raid delle frange violente che hanno rischiato di annullare le manifestazioni civili, da ieri la circolazione delle automobili è ripresa. Il presidio dei manifestanti rimane fisso ma la tensione è drasticamente diminuita. Si vedono anche meno divise in giro, probabilmente perché è aumentato il numero degli agenti in borghese. C’è meno caos, ma la tensione si percepisce ancora, ed è forte. Possibile che i sindaci non siano stati insultati o minacciati? «Ma certo, nei giorni della tensione avrò avuto cento minacce, mille parolacce, ma questo non significa che qualcuno pensa di farmi del male - stempera il sindaco Langella - Non mi sento in pericolo. Voglio solo che presto il mio Comune torni alla normalità».

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