Pustarza, conto alla rovescia per gli ultimi rifiuti

Domani stop ai conferimenti da Napoli, cala la tensione ad Andretta. telefonata Bertolaso-Sibilla
25 ottobre 2010 - ma.la.
Fonte: Il Mattino Avellino

«Non ci sono cittadini di serie A e di serie B»: in tema di rifiuti il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, ha chiarito ieri a Napoli la posizione del Governo rispetto alla realizzazione delle discariche previste dalla legge. Un'affermazione, rilasciata nel corso della conferenza stampa di ieri con il governatore Caldoro, che riporta un minimo di ottimismo in Irpinia, soprattutto ad Andretta e sul Formicoso dove le vicende degli ultimi giorni hanno fatto rimaterializzare l’incubo discarica. La norma in materia che, elenca i siti per l'eventuale realizzazione di nuovi sversatoi, verrà dunque rispettata. Tra questi è inserito - o, meglio, resta inserito benchè rinviato, parole di Berolaso, alle «calende greche» - anche quello di Terzigno bis a Cava Vitiello, fortemente contestato, così come il Formicoso. Ma, nel caso della provincia di Avellino, dovrebbe esaurirsi l'impianto di Savignano Irpino (circa quattro anni l'autonomia preventivata, in attesa dell'attivazione del termovalorizzatore di Salerno) prima di mettere in cantiere un'ulteriore discarica. E la legge sulla provincializzazione del ciclo dei rifiuti stabilisce che ogni scelta in merito tocca al parlamentino di Palazzo Caracciolo. Principio della provincializzazione che l'ente di piazza Libertà sta rispettando in pieno, non come «scudo» ma come conseguenza naturale di un processo virtuoso prospettato per legge, facendo da apripista per le altre realtà campane (anche se questo ha creato qualche tensione, come con la Provincia di Napoli). Una condizione che rende meno preoccupanti gli scenari futuri. In tal senso potrebbe essere intesa - l’indiscrezione viene da Napoli - anche una telefonata intercorsa tra il presidente della Provincia, Cosimo Sibilia, e Bertolaso, nel corso della quale il capo della Protezione civile ha confermato che si procederà lungo il percorso della provincializzazione del ciclo dei rifiuti, riconoscendo a Sibilia i traguardi già raggiunti. In ogni caso, a Palazzo Caracciolo, così come le popolazioni dell'Ufita e dell'Alta Irpinia, si rimane sempre in allerta, in considerazione di quanto si sta ancora verificando nel napoletano che impone sempre di tenere desta l'attenzione. La speranza, comunque, è riposta nell'intervento di Bertolaso e dei suoi uomini, che promettono di ripulire il capoluogo partenopeo e gli altri comuni interessati nel giro di qualche giorno. Ancora, il capo della Protezione civile annuncia che i rifiuti di Napoli saranno portati nel termovalorizzatore di Acerra e questa «sarà la prova del nove sul funzionamento». «Vedremo se, come dicono, l'impianto non funziona e le strade resteranno sporche oppure no. A fine novembre la terza linea sarà accesa e sarà invece spenta la prima per la manutenzione ordinaria. È così che funzionano tutti i termovalorizzatori», ha aggiunto Bertolaso. E un attacco alle amministrazioni inadempienti giunge pure dal ministro Brunetta, che mette nel mirino coloro i quali non hanno saputo dar seguito all'azione di Bertolaso e dei suoi: "«desso la Protezione civile ha preso la gestione e non dubito che nell'arco di una-due settimane riuscirà a far funzionare il termovalorizzatore come Dio comanda, in maniera tale da risolvere un problema fondamentale per la popolazione. Ma la questione non si supererà se non cambierà la testa degli amministratori». Insomma, un'accusa ed un'esortazione a cambiare registro indirizzata ai rappresentanti degli enti che non hanno messo in campo il piano di provincializzazione del ciclo dei rifiuti. Oggi, intanto, proseguiranno gli sversamenti a Pustarza (parimenti a quanto avvenuto nel corso del fine settimana, al fine di permettere di smaltire quanto imposto da Palazzo Santa Lucia con le quote per le tre discariche campane dell’immondizia napoletana, così come indicate dall'ordinanza di Caldoro. Che da domani, a pcartire dalle 16, non avrà più effetti. Lo ha sancito il Tar del Lazio a cui Sibilia s'era rivolto, all'indomani del provvedimento della Regione. Una strada seguita dai colleghi di Caserta e di Benevento (peraltro rivoltisi allo stesso studio legale a cui ha fatto riferimento l'avvocatura di Palazzo Caracciolo), che hanno registrato il medesimo dispositivo. In questi giorni, più volte, i rappresentanti istituzionali e politici, senza distinzione di maglia, hanno evidenziato la grande solidarietà dimostrata dalle popolazioni irpine. Sono stati ricordati i sedici anni durante i quali la discarica di Difesa Grande ha ingoiato per il 90% immondizia proveniente da fuori provincia. Così come è accaduto fino al 2009 per il vicinissimo sito di Savignano Irpino. E ciò anche per respingere qualche accusa rivolta dai politici e amministratori napoletani che avevano usato parole dure nei confronti delle popolazioni della provincia di Avellino.

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