Monteoliveto, dilaga la rivolta Strada bloccata con i sacchetti
Via alla raccolta straordinaria
Saranno necessari tre o quattro giorni, secondo il capo della Protezione civile Bertolaso, per cancellare dalle strade della città le 2.400 tonnellate di rifiuti che si sono accumulate nei giorni della crisi; meno ottimistica la previsione dei vertici Asìa, che prevedono di impiegare da sette a dieci giorni per riportare Napoli alla normalità. Gli automezzi dell’Asìa sono in movimento costante, i bobcat sollevano tonnellate di pattume e lasciano un vuoto puzzolente dove c’erano le montagne di spazzatura. Ma le operazione procedono con inevitabile lentezza, e la protesta esplode: ieri il centro della rivolta era a Monteoliveto, con la strada bloccata da barricate di sacchetti . Nella notte tra sabato e domenica è scattato il piano di raccolta straordinaria per la rimozione dei rifiuti accumulati nelle strade. Gli autocompattatori, scortati da mezzi pesanti che trasportano i bobcat, si sono dedicati alla raccolta delle montagne di rifiuti, ma è impossibile pensare di ripulire la città in un solo colpo. Secondo il presidente dell’Asìa, Claudio Cicatiello, «l’obiettivo è quello di provare a raccogliere tra le 250 e le 400 tonnellate di rifiuti in più al giorno, rispetto alla media giornaliera di 1250-1400. Ogni volta che c’è un mezzo disponibile lo mandiamo a raccogliere, con il personale che sta lavorando in straordinario». Dopo i primi segnali di guerra lanciati sabato con blocchi stradali e incendi di cassonetti dalla Sanità alla Ferrovia, ieri è tornata in strada l’onda della protesta iraconda e inutile, quella che spinge i più esagitati a rovesciare in strada i cassonetti e a spargere i sacchetti lungo le carreggiate per bloccare le auto e costringere «qualcuno» a intervenire con rapidità e risolvere il problema. Stavolta è toccato al centro, in via Sant’Anna dei Lombardi dove una parte di abitanti, uomini e donne, nel cuore della mattinata è scesa in strada e ha dato l’assalto a uno dei giganteschi cumuli accatastati ai lati della strada. Hanno preso i sacchetti e li hanno lanciati al centro della strada, qualche automobile è riuscita a dribblare i primi ostacoli, ma sono bastati pochi minuti per trasformare la strada in una immensa pattumiera. Immediatamente sono giunte auto della polizia per gestire l’ordine pubblico, e pattuglie dei vigili che hanno cercato di deviare il traffico. I motociclisti della polizia municipale, agli ordini del tenente Giuseppe Imperatore hanno, inizialmente bloccato le auto all’altezza dell’incrocio con via Guglielmo Sanfelice e via Diaz. In un primo momento (la protesta è scattata intorno alle dieci del mattino) il dispositivo di circolazione ha retto, ma quando i napoletani hanno iniziato a muoversi in numero maggiore per la città, il traffico è andato lentamente paralizzandosi, con pesanti ripercussioni soprattutto sul corso Umberto. A gestire la situazione è arrivato anche il comandante della polizia municipale, Luigi Sementa. Mentre si cercava disperatamente di convocare l’Asìa per liberare la strada, è stato deciso di consentire alle automobili di imboccare via Monteoliveto fino all’altezza del blocco stradale, per poi invitare gli automobilisti ad imboccare calata Trinità Maggiore e transitare attraverso piazza del Gesù Nuovo. Questa decisione è stata accolta con preoccupazione dagli automobilisti: l’accesso alla piazza, che è zona a traffico limitato 24 ore su 24, è protetto da una telecamera che inesorabilmente fotografa le targhe delle automobili che transitano illecitamente. Nonostante le rassicurazioni dei vigili sulla certezza del transito senza incappare nella multa, qualcuno si è ribellato e ha tentato di perforare il blocco stradale causando momenti di tensione con i manifestanti. Per evitare una pioggia di multe sugli automobilisti che hanno imboccato la ztl ieri tra le dieci e le 15, su ordine della polizia municipale, è stata consegnata una richiesta ufficiale da parte del comando per «annullare» tutte le contravvenzioni di quelle cinque ore. Comunque il comando della municipale è a disposizione di quegli automobilisti che dovessero vedersi consegnare una multa per aver violato il blocco in quelle cinque ore. L’intervento dell’Asìa ha consentito di liberare la carreggiata e di far riprendere la regolare circolazione delle automobili, ma la situazione è rimasta molto tesa. L’evento si è verificato a pochi passi da piazza del Gesù, uno dei luoghi abitualmente frequentati dai (pochi) turisti in visita alla città. Attirati dal caos anche molti visitatori sono arrivati sul luogo della protesta. Sono rimasti attoniti di fronte a quello scenario. In molti hanno scattato foto ricordo da portare a casa per mostrare qual è la condizione di vita della terza città d’Italia. Altri episodi simili si sono verificati in altre zone della città, ancora alla Ferrovia, ai Quartieri spagnoli ma con esiti meno drammatici sia per la circolazione delle automobili che per i problemi di ordine pubblico.