«Sbagliato protestare a oltranza è stato fatto un passo in avanti»
«Uno spiraglio si è aperto». Il sindaco di Terzigno Domenico Auricchio, assieme ai colleghi di Boscoreale, Boscotrecase e Trecase, non ha firmato la proposta Bertolaso sulla questione discarica ma mostra un certo ottimismo: «La situazione resta seria, ma finalmente si comincia a ragionare. Certo, per noi è fondamentale avere la certezza che cava Vitiello non aprirà. Ecco perché non abbiamo firmato, il nodo è lì. Non possiamo accontentarci di quello che ci ha detto finora Bertolaso, abbiamo bisogno di maggiori garanzie e soprattutto di chiarezza. Ecco, ci vuole un ”no” forte e chiaro su cava Vitiello».
Ma a Terzigno continua a serpeggiare il malumore tra i cittadini. In molti pensano che la battaglia debba continuare, se possibile più forte di prima.
Qualcuno si sente anche preso in giro. «Lo so, li ho ascoltati e ho detto no all’accordo anche per dare seguito alle loro rimostranze, ma non rinuncio ad avere una certa fiducia nella trattativa. Intanto, qualche risultato è stato ottenuto. La garanzia che nella Sari sverseranno solo i Comuni della zona rossa è molto importante. Tenere lontano la città di Napoli è fondamentale, ora dobbiamo ottenere il definitivo ”no” a cava Vitiello. Dobbiamo arrivare in Parlamento, indurre i deputati a cambiare la legge, cancellare l'ipotesi seconda discarica».
Ma la legge non può essere cambiata da Bertolaso, eppure voi sindaci dialogate con lui. Non si rischia di sbagliare interlocutore? «Lo so, Bertolaso in questo momento ha un altro compito: risolvere l'emergenza, ma quello che sta avvenendo al tavolo delle trattative non può essere ignorato».
Sindaco, in tutta franchezza, lei si sente tra due fuochi: da un lato i cittadini che spingono per la protesta e dall'altro il governo che vorrebbe mettere fine a questi giorni drammatici? «No, non mi sento affatto in questa posizione. Capisco che Bertolaso adesso cerchi di uscire dalla crisi ma capisco i cittadini che non si fidano. Adesso noi terzignesi abbiamo anche il compito di cancellare l'immagine che in Italia si stanno facendo di noi. Non possiamo passare tutti per delinquenti e violenti, è inaccettabile anche perché la maggior parte dei cittadini di Terzigno e Boscoreale protesta in maniera pacifica e si dissocia nettamente dagli scontri di queste notti».
Però c'è ancora tanta gente che non è contenta di come stanno andando le cose. «Ci sono persone che non sarebbero soddisfatte nemmeno se le discariche le spostassero in America. Noi però abbiamo il dovere di condannare la violenza. Dobbiamo sforzarci di attuare una protesta costruttiva, anche per far tornare Terzigno alla normalità».
Lei è preoccupato per i continui scontri, insomma. «Certo, dobbiamo isolare i facinorosi. Non possiamo più accettare certi episodi, che non sono utili alla causa. Terzigno e tutta l'area vesuviana devono tornare alla normalità. Dobbiamo comportarci da veri cittadini. Poi arriverà anche il tempo in cui dovremmo dimostrare di saper fare la raccolta differenziata. Dobbiamo recuperare vivibilità e credibilità».