Il sindaco Pdl guida la rivolta «In catene a palazzo Grazioli»

L'attesa davanti alla prefettura con i rappresentanti dei comitati e le "mamme vulcaniche"
24 ottobre 2010
Fonte: Il Mattino

È stata la giornatadei sindaci quella di ieri, conclusa con un documento che di fatto prende tempo fino a un’ulteriore decisione che sarà presa dal tavolo permanente aperto tra istituzioni e manifestanti. A sintetizzare lo zoccolo duro della protesta delle popolazioni dei Comuni del Parco del Vesuvio, già nella mattinata di ieri, era stato il sindaco di centrodestra di Terzigno. «Se verrà aperta Cava Vitiello mi dimetterò dal Pdl e poi insieme con le mamme vulacaniche ci recheremo a Roma per incatenarci davanti a Palazzo Grazioli». Così il sindaco Domenico Auricchio, parlando con i giornalisti all’esterno della sede della Prefettura prima che iniziasse il vertice tra i sindaci dell’area vesuviana interessata alla nuova discarica e il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso. «Berlusconi - ha detto Auricchio - mi aveva promesso che Cava Vitiello non sarebbe stata aperta. Ora pretendiamo che siano effettuate quanto prima le analisi su Cava Sari. Qualora dovesse emergere che ci sono pericoli per la popolazione, sarebbe necessario chiuderla immediatamente». Auricchio si è presentato all’incontro con Bertolaso insieme con una delegazione delle mamme vulcaniche. Parlando delle proteste, il sindaco di Terzigno ha detto di non condividere le violenze, «anche se ormai la popolazione è allo stremo».

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