L'Ue: misure insufficienti ed è scontro con il governo

Il commissario all'Ambiente: sono molto preoccupata. La replica: dia una mano
24 ottobre 2010 - Cristina Marconi
Fonte: Il Mattino

Bruxelles. Continuare a tacere, davanti a certe immagini in televisione e a certe foto, era impensabile. Così, dopo alcuni giorni di relativa cautela, il commissario europeo per l’Ambiente, Janez Potocnik, ha deciso di commentare la grave crisi dei rifiuti in Campania. E ha affidato ad un comunicato parole assai dure. «Sono preoccupato per quello che sta succedendo negli ultimi giorni», ha spiegato, aggiungendo: «La situazione di oggi ci porta a pensare che le misure prese dall’Italia dal 2007 siano insufficienti». Dichiarazioni che giungono dopo quelle pronunciate venerdì dall’eurodeputata socialista olandese a capo della missione del Parlamento Ue inviata ad aprile scorso in Campania, Judith Merkies, che ha definito «aberrante» la scelta di aprire una seconda discarica nel Parco del Vesuvio. Suscitando la reazione piccata del capo della Protezione civile Guido Bertolaso. «L’Unione europea farebbe bene a fare il proprio mestiere e invece di dare giudizi dovrebbe dare una mano a trovare alternative», ha osservato Bertolaso, sottolineando: «Dire che non funziona niente per metterci in mora significa non conoscere la realtà e le cose fatte». Il capo della Protezione civile ha dichiarato di riscontrare «pregiudizi» e «faziosità» della Merkies, che «appartiene ad un partito politico evidentemente poco amico del nostro paese», osservando come dalle analisi, dalle verifiche e dagli studi fatti non sono emerse soluzioni alternative a Terzigno. Poi, in tarda serata, ha corretto il tiro: «Nessuna polemica, ho solo voluto puntualizzare perché sono quattro anni che ho rapporti con loro per quello che riguarda questo problema. Ci vuole equilibrio: trovo molto scorretto fare di tutta l’erba un fascio e sostenere, per una situazione temporanea di crisi, che non siamo usciti dall’emergenza». A sostegno di Bertolaso è intervenuta Stefania Prestigiacomo, ministro dell’Ambiente, che ha dichiarato di poter «capire le preoccupazioni dell’Ue», ma ha assicurato che «il piano predisposto dal Governo» per il ciclo dei rifiuti «è assolutamente adeguato e porrà fine ad una situazione di non gestione del settore durata almeno 15 anni». Bruxelles deve ora decidere se deferire nuovamente l’Italia alla Corte europea di Giustizia per il mancato rispetto della sentenza del marzo 2010 in cui si sottolineava la mancanza di un piano credibile per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti. «Quello che è successo negli ultimi giorni dimostra che le autorità italiane non hanno ancora fatto quello che è necessario per trovare una soluzione adeguata e definitiva al problema», ha sottolineato Potocnik, osservando che «questo significa che in Campania le autorità non sono né in grado in portare avanti un programma per smaltire i rifiuti vecchi, né per gestire quelli nuovi». E, lasciando poche speranze per lo sblocco dei fondi europei congelati nel 2007, annuncia il possibile invio di una missione della Commissione nella regione per «raccogliere informazioni di prima mano» e per «decidere quali passi ulteriori devono essere presi nella procedura d’infrazione». Nel corso della giornata il portavoce del commissario ha precisato che Bruxelles «è pronta, come sempre, ad aiutare l’Italia e a fornire assistenza tecnica», ma che «come tutti gli Stati membri, deve rispettare le norme Ue e dare esecuzione alle sentenze della Corte europea di giustizia». Nel caso la Commissione decidesse di procedere, dovrebbe inviare una lettera all’Italia, che avrebbe due mesi di tempo per rispondere prima di vedersi deferita alla Corte di Lussemburgo e, in caso di condanna, di dover pagare multe salate.

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