Il panettiere: già eravamo zoppi ora ci hanno spezzato le gambe

23 ottobre 2010 - p.t.
Fonte: Il Mattino

Terzigno. Giovanni D’Amato è uno dei commercianti di piazza Pace, di fronte al municipio di Boscoreale. Dalla sua panetteria vede passare tutta la città. E lui e la moglie Gina, che di discorsi ne sentono tanti, un’idea chiara se la sono fatta. «Noi già eravamo zoppi» spiega Giovanni. «Ora ci hanno spezzato le gambe». Incalza la signora Gina: «Un commerciante ha esposto un tricolore, rosso, bianco e nero. Perché il verde l’abbiamo distrutto e abbiamo ucciso pure la speranza. Siamo a lutto, la esporrò anche io». In queste terre benedette dalla lava c’è stata l’illusione del turismo. «Il paese è sulla strada tra Pompei e il Vesuvio» riprende Giovanni. «Il parco doveva essere il volano per l’economia, così andavano dicendo. Poi ci siamo risvegliati con la monnezza, neanche il tempo di addormentarci e sognare». Sì, perché in questa parte sfigata del Vesuvio la gente alla favola del Parco ci aveva creduto davvero e aveva pure investito. «Per anni, la popolazione onesta ha subito l’onta della camorra e degli abusi edilizi. Credevamo che la misura fosse colma. Che cosa potevano farci di più?». E poi se ne esce con una battuta, una pillola di saggezza: «Mi chiedo: ma invece di andare a esportare la democrazia in tutto il mondo, non potrebbero lasciarne anche un po’ per noi sul Vesuvio?».

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