Pustarza, dieci ore di attesa per scaricare i rifiuti
Giornata movimentata e sicuramente da dimenticare per gli autotrasportatori provenienti dal Napoletano per il loro primo giorno di conferimento di rifiuti in base all'ordinanza Caldoro. Solo dopo oltre dieci ore di attesa sono riusciti a sversare nella discarica di Pustarza. Quando dopo le ore 18 sembrava che i cancelli dell'impianto dovessero chiudersi e costringerli a trascorrere la notte lungo la strada provinciale che porta a Monteleone di Puglia e Difesa Grande, è arrivato finalmente il permesso di scaricare. Operazione che è andata avanti fino a notte. Tutta colpa dell'interpretazione dell'ordinanza Caldoro, ma anche delle rigide disposizioni che regolano il flusso dei conferimenti nello sversatoio irpino. In effetti quando di buon mattino davanti ai cancelli di Pustarza si sono presentati i compattatori provenienti dall'Irpinia e da Battipaglia, le operazioni di controllo e di conferimento dei rifiuti (per ieri 270 tonnellate) si sono svolte regolarmente, nei tempi e con le modalità dovute. È bastata qualche ora di lavoro. Dopo lo sversamento, è cominciato anche l'abbancamento e la copertura con terreno vegetale dei rifiuti. Il problema vero, che ha comportato disagi e malumori tra gli autotrasportatori, si è presentato subito dopo, quando verso le 11 sono cominciati ad affluire i primi compattori provenienti dagli Stir di Napoli e provincia. In discarica non c'erano ancora le comunicazioni dei flussi, nè le disposizioni per emettere le fatture da parte di Irpiniambiente. In pratica non si sapeva su chi (Provincia di Napoli, consorzi o ex struttura commissariale) dovesse ricadere l'onere di pagare le operazioni di sversamento straordinario in discarica. Agli autotrasportatori, mentre si intrecciavano nervose comunicazioni tra Irpiniambiente, Amministrazione provinciale di Napoli, Amministrazione provinciale di Avellino e impianti di tritovagliatura di Tufino e Caivano, è stato ordinato di mettersi in coda e di attendere. Un'attesa che ad alcuni è sembrato un fatto normale, ma che per altri è apparso quasi un tentativo di boicottaggio. Un modo per mettere i bastoni tra le ruote a chi aveva fatto oltre cento chilometri. Sul posto si sono portati anche il sindaco di Savignano, Oreste Ciasullo, con generi di prima necessità e alcune pattuglie della polizia che hanno provveduto a fare da tramite, per conto degli autotrasportatori, con i responsabili della discarica. Solo alla fine di una giornata sicuramente nervosa e imprevedibile è arrivato l'atteso chiarimento. In discarica potevano essere sversati 451 tonnellate di rifiuti provenienti da Napoli e provincia e sempre che si trattasse della tipologia di rifiuti indicati nell'ordinanza Caldoro. Ma non solo. Ogni autotrasportatore doveva essere in regola con le autorizzazioni amministrative e con un mezzo che non perdesse percolato. Insomma, solo dopo l'incrocio dei dati tra la Sapna e la società che gestisce l'impianto di Pustarza, è cominciato , sotto la luce delle torce fotoelettriche, lo sversamento dei rifiuti. La fine di un autentico incubo per chi è stato costretto a questa lunga attesa tra gli odori neuseabondi della discarica e dei compattatori. Un rito che rischa di riproposti questa mattina se non dovessero essere rispettate le regole previste. Per i responsabili dell'impianto non c'era da fare diversamente. Anche l'assessore provinciale all'ambiente, Domenico Gambacorta, che nel tardo pomeriggio di ieri è stato convocato d'urgenza a Napoli per un incontro assieme agli assessori delle altre province campane, è stato fatto il possibile per non ostacolare il conferimento dei rifiuti. Tanto è vero che i cancelli sono stati riaperti dopo le ore 18. Non ci sono precedenti di questo tipo. Neanche in occasione della precedente emergenza rifiuti. Fino a martedì 26 ottobre Irpiniambiente e Ibi, però, sono pronte a collaborare per il rispetto dell'ordinanza Caldoro.