«Immondizia non raccolta non paghiamo più la Tarsu»
San Cipriano d’Aversa. Raccolta rifiuti a singhiozzo, i sanciprianesi hanno deciso di non pagare più la Tarsu. «È un servizio che non ci viene reso e pagare la tassa ci sembra quasi una presa in giro», dice Franco Martino, dell’associazione AlbaNuova che domani mattina a partire dalle dieci sarà in piazza Marconi a San Cipriano D’Aversa, insieme a tutto il comitato promotore della protesta, per raccogliere le firme contro quello che viene definito «uno scempio permanente». La responsabilità di tutto viene addossata non solo all’amministrazione comunale ma ai parlamentari dell’aversano. «È a loro che bisognerebbe – continua Martino - chiedere il conto per come è stata gestita l’intera faccenda. Inutile e anche troppo facile giocare allo scarica barile per la sinistra che incolpa la destra e per la destra che accusa la sinistra». Strappare le tessere elettorale, così come da più parti ipotizzato, per Martino sarebbe «la dimostrazione della rottura del rapporto di fiducia, tra il cittadino, l’istituzione e la politica». Intanto dalla casa municipale, il presidente del consiglio comunale Pasquale Cerullo afferma: «Stiamo facendo tutto il possibile, ma siamo davanti ad un cane che si morde la coda». A San Cipriano per contratto, il consorzio unico di bacino Napoli e Caserta, dovrebbe assicurare ogni giorno tre autocompattatori e tre navette ma niente è per il momento realtà. I mezzi non vengono inviati e così pure il personale addetto, perché sia nell’uno che nell’altro caso mancano i soldi. Denaro che il Consorzio vanterebbe dagli enti locali ed i Comuni dai cittadini restii a pagare. Senza fondi le ditte private che garantivano gli auto compattatori hanno ritirato i loro mezzi mentre per quelli in riparazione, il Consorzio non avrebbe neppure il denaro necessario per pagare i meccanici. A confermarlo è lo stesso Cerullo che garantisce: «Per avere almeno due camion e cominciare al liberare le strade sanciprianesi, siamo stati costretti a pagare noi stessi il guasto». La spesa si aggirerebbe sui quattromila euro, ma per gli amministratori sanciprianesi si tratta «di un sacrificio necessario». «Se non agiamo velocemente – aggiunge il presidente del consiglio comunale - alla fine del mese ci troveremo con l’immondizia che ci arriva sotto i balconi». Per San Cipriano il conferimento quotidiano in discarica è di 20 tonnellate ma con il doppio turno di raccolta, il Comune ne scaricherà almeno 40. A rischiare lo stato di emergenza anche Villa di Briano e Casal di Principe, da più di un anno alle prese con l’organizzazione del servizio. L’avvio della raccolta differenziata è all’anno zero un po’ ovunque. Nel brianese plastica e carta sono in strada da oltre un mese e mezzo. Nel casalese le vie periferiche continuano ad essere invase dagli accumuli. A San Cipriano l’umido resterà senza deposito almeno fino a che dal Consorzio non saranno inviati i camion adatti a trasportarlo per poi essere smaltito a San Giorgio, in provincia di Salerno.