«Discarica Sari, falde acquifere inquinate»

Legambiente con le fasce tricolori
Esposto alla procura di Nola, scattano i primi accertamenti
23 ottobre 2010
Fonte: Il Mattino

Traffico illecito di rifiuti, disastro ambientale e inquinamento delle falde acquifere. Sono i reati ipotizzati da Legambiente Campania nell’esposto denuncia presentato alla procura della Repubblica di Nola per fare luce sugli effetti ambientali dell’attività della Discarica Sari di Terzigno. La magistratura nolana ha già aperto un fascicolo processuale e a breve disporrà i primi atti istruttori. Allarmante lo scenario delineato dall’associazione ambientalista che insiste soprattutto sulla presenza di infiltrazioni di veleni nelle falde acquifere della zona dove insiste la discarica. Con la sua iniziativa Legambiente si schiera, anche sul piano giudiziario, con i sindaci di Boscoreale, Boscotrecase, Terzigno, Trecase che avevano già prsnetato alla procura di Nola un dettagliato dossier. Nell'esposto-denuncia, seguito dall'avvocato Francesco Sorrentino coadiuvato dal un pool di avvocati Ippolito Matrone, Gennaro Maresca, Anna Imperatore, Maria Sella, e Arturo Panariello, si chiede alla magistratura di «verificare ed indagare nel dettaglio sui carotaggi e inquinamento falda acquifera, se la discarica è dotata di adeguato impianto di trattamento di percolato e se la discarica sia dotata di strutture ed impianti a norma, sulla tipo e provenienza dei rifiuti scaricati in discarica». «L'annuncio dell'apertura della seconda discarica Cava Vitiello - ha commentato Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania - è un atto azzardato e arrogante che non aiuta il dialogo con la popolazione. Non si può pensare di risolvere con la violenza, da qualsiasi parte provenga, un'emergenza sanitaria, ambientale ed economica». «Abbiamo presentato l'esposto-denuncia - conclude il dirigente degli ambientalisti - perchè i cittadini di quel territorio hanno bisogno di risposte ma sopratutto certezze e garanzie su quello che succede all'interno della discarica Sari di Terzigno dove si sta sversando di tutto. Ancora una volta chiediamo alla magistratura di supplire e verificare quello che la classe politica ed i tecnici non sono stati in grado di fare».

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