Il piano del Governo: soldi e Commissario a Napoli
La nuova emergenza rifiuti sul tavolo del governo. Terzigno, ma non solo. Al vertice convocato per oggi a Palazzo Chigi, in chiusura del Consiglio dei ministri, con il premier Silvio Berlusconi, parteciperanno i sottosegretari Gianni Letta e Guido Bertolaso, i ministri Giulio Tremonti, Roberto Maroni, Stefania Prestigiacomo ed il governatore della Campania, Stefano Caldoro. Due le priorità: la necessità di garantire gli sversamenti a Terzigno e l’attuazione dei sette punti contenuti nella piattaforma elaborata mercoledì dai parlamentari campani del Pdl insieme alla decisione di applicare la legge e quindi aprire Cava Vitiello. Il governatore Caldoro chiederà al governo di garantire alla Regione la possibilità di gestire realmente il ciclo dei rifiuti sversando a Cava Sari e poi aprendo la seconda discarica prevista dalla norma nel parco nazionale del Vesuvio. Sarà poi l’esecutivo a mettere in campo gli strumenti necessari. Via libera ai rinforzi: da oggi saranno circa settecento gli uomini, tra poliziotti, carabinieri e militari della Guardia di finanza, impegnati a Terzigno. I parlamentari pidiellini chiedono poi l’attivazione immediata del commissariamento ad acta per il Comune di Napoli, inadempiente dal punto di vista della differenziata, e l’invio di commissari per gli altri Comuni che non hanno rispettato la legge in vigore. L’altro tema caldo al centro del dibattito sarà ovviamente quello economico. Proprio sul fronte finanziario puntano infatti molte delle richieste dei parlamentari che, coordinati dall’onorevole Paolo Russo, hanno messo a punto la piattaforma oggi in discussione. Si partirà dalle compensazioni ambientali. Deputati e senatori chiedono lo sblocco dei fondi già stanziati. Già nelle scorse settimane il premier aveva chiesto a Tremonti di poter tornare in Campania con la notizia del via alle compensazioni, ma finora il via libera non è arrivato. Potrebbe arrivare oggi, visto anche il pressing dela Prestigiacomo che ha parlato di 47 milioni di euro per tre anni (141 milioni in totale). «Avevo chiesto le compensazioni per risarcire il territorio - ha spiegato ieri il ministro - ma il Piano non è partito. C’è un problema di trasferimento di risorse al ministero dell'Ambiente». La task force pidiellina ha anche chiesto di autorizzare la cassa depositi e prestiti a erogare mutui ai Comuni per ridurre i debiti accumulati nei confronti dei consorzi di bacino e dell'ex commissariato. Trovare una soluzione non sarà facile visto che un’eccessivo indebitamento renderebbe impossibile alle amministrazioni provvedere ai servizi essenziali. Ma si continua a studiare un piano che permetta di ridare ossigeno agli amministratori. Si discuterà anche della possibilità di consentire ai Comuni e alle Province della Campania di derogare alle regole del patto di stabilità interno per le spese dei rifiuti. Sul tavolo anche la possibile proroga del regime transitorio, che contina ad affidare ai Comuni la raccolta della spazzatura dando, però, alle Province che lo vogliono la possibilità di subentrare. I Comuni, poi, potrebbero essere obbligati a utilizzare i dipendenti dei consorzi di bacino. Non mancherà l’attenzione nei confronti della Regione: al governo è stata chiesta l’anticipazione a valere sui Fondi del Fas, di almeno 100 milioni di euro che dovrebbero servire a sostenere i Comuni nel potenziamento della raccolta differenziata. Per chiudere si propone la proroga al 31 dicembre 2012 per le società in house dell'obbligo di cedere il 40% del capitale sociale ad imprese private al fine per evitare infiltrazioni criminali nelle società comunali pubbliche, in attesa della legge regionale di riordino del ciclo integrato dei rifiuti.